
La spiritualità relazionale, un’eredità viva che papa Francesco ha consegnato alla Chiesa
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L’arcidiocesi di Reggio Calabria Bova si prepara a vivere la 61ª Giornata mondiale di Preghiera per le Vocazioni. Per l’occasione, venerdì 19 aprile, presso la parrocchia Santa Maria di Porto Salvo a Cannitello, si terrà una serata di spiritualità rivolta in particolare a tutti i giovani della diocesi che desiderano vivere un’opportunità di incontro, riflessione e preghiera. L’appuntamento è alle 19 nel piazzale antistante la chiesa.
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L’esperienza proposta è frutto di un proficuo confronto e armoniosa sinergia tra il Servizio diocesano di Pastorale giovanile, il Seminario Pio XI, il Centro diocesano vocazioni, la missione dei Frati francescani e i giovani della zona pastorale di Villa San Giovanni. Un incontro che ha trovato slancio all’indomani della visita pastorale dell’arcivescovo Morrone che ha esortato ragazzi e ragazze ad attivarsi sempre più nel coinvolgimento dei propri coetanei.
La serata si articolerà in diversi momenti: accoglienza, meditazione della Parola, preghiera, ascolto di una testimonianza e interazione, tutti pensati per parlare direttamente al cuore dei giovani in modo autentico e coinvolgente. In particolare, sarà don Sasà Santoro a guidare la meditazione sulla Parola, offrendo importanti spunti di riflessione tra i presenti.
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«Sarà bello condividere questo evento con tutte le realtà giovanili della diocesi (parrocchie, gruppi, associazioni, movimenti...) come preziosa esperienza di incontro nella gioia del tempo pasquale», ha scritto nella sua lettera di invito rivolta a sacerdoti, congregazioni religiose e associazioni e gruppi giovanili, suor Giuliana Luongo, responsabile del Servizio diocesano di Pastorale giovanile e del Centro diocesano Vocazioni.
Del resto, lo stesso tema scelto quest’anno per la 61ª Giornata mondiale delle vocazioni, «Chiamati a seminare la speranza e a costruire la pace», risuona come un invito a creare ambienti in cui i giovani possano sperimentare il «miracolo di una nuova nascita».
Un invito speciale, quello rivolto da papa Francesco che riconduce alle radici della fede e agli inizi di una Chiesa nella quale, da subito, i primi credenti si sono adoperati per creare spazio di condivisione della vita, nei quali sperimentare la gioia di una casa comune.
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Da qui la Giornata delle vocazioni vista come «una bella occasione per ricordare con gratitudine davanti al Signore l’impegno fedele, quotidiano e spesso nascosto di coloro che hanno abbracciato una chiamata che coinvolge tutta la loro vita». Per i giovani, in particolare, un’opportunità per riscoprire la figura di Gesù e l’importanza di seguirlo e concedergli spazio per ritrovare la vera felicità.
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