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Coldiretti Calabria: «Campagne impoverite, le aziende vendono sottocosto». Inflazione e caro energia al galoppo, campagne impoverite, diminuisce potere d’acquisto delle famiglie.
L’inflazione, relativa a gennaio 2022, secondo le rilevazioni dell’Istat è salita al 4,8% mentre la crescita dei prezzi dei prodotti alimentari è minore ed pari al 3,8%, con molte imprese agricole che stanno vendendo sottocosto. «Il costante aumento dei beni energetici» commenta Coldiretti Calabria «si è trasferito a valanga sui bilanci delle imprese agricole e della pesca strangolate da aumenti dei costi che costringono a spegnere le serre di fiori ed ortaggi, a lasciare le barche in banchina e a tagliare le concimazioni dei terreni con il raddoppio dei costi delle semine».
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«Una situazione drammatica per il settore agricolo che – sottolinea la Coldiretti - in controtendenza all’aumento generale del Pil del 6,5% nel 2021 ha visto invece calare il proprio valore aggiunto». A far aumentare i costi alla produzione è il caro energia con l’agroalimentare che assorbe circa l’11% dei consumi energetici industriali totali. Nel sistema agricolo i consumi diretti di energia includono i combustibili per trattori, serre e i trasporti mentre i consumi indiretti ci sono quelli che derivano da fitosanitari, fertilizzanti e impiego di materiali come la plastica. «Gli agricoltori per le operazioni colturali – spiega la Coldiretti – sono costretti ad affrontare rincari dei prezzi fino al 50% per il gasolio necessario per le attività che comprendono l’estirpatura, la rullatura, la semina e la concimazione. Inoltre – continua Coldiretti – l’impennata del costo del gas, utilizzato nel processo di produzione dei fertilizzanti, ha fatto schizzare verso l’alto i prezzi dei concimi. L’aumento dei costi è generalizzato: alimentazione del bestiame, riscaldamento delle serre, gasolio per le imbarcazione per le quali la metà dei costi è rappresentata proprio dal carburante».
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«Il comparto alimentare richiede invece – continua la Coldiretti – ingenti quantità di energia, soprattutto calore ed energia elettrica, per i processi di produzione, trasformazione, conservazione dei prodotti di origine animale e vegetale, funzionamento delle macchine e climatizzazione degli ambienti produttivi e di lavoro e il rincaro dell’energia – ribadisce Coldiretti – si abbatte infatti sui costi di produzione».
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