«Se volevo fare il sindaco, mi sarei candidato. Sono convito che la vicenda-Miramare si risolva positivamente». Questo l'esordio. A registrarlo il Salone dei Lampadari di Palazzo San Giorgio che ha ospitato l'insediamento del vicesindaco di Reggio Calabria, Tonino Perna, nominato dal primo cittadino reggino, Giuseppe Falcomatà. Il vicesindaco avrà anche delle deleghe specifiche tra cui i rapporti con la Città Metropolitana di Reggio Calabria e della dirimpettaia Messina.
Tra le prime dichiarazioni Perna ha auspicato un intervento «per bloccare la fuga dei giovani dalla Città; dopo il Covid-19 è l'urgenza assoluta che ci riguarda. Dobbiamo dare un segnale di inversione di tendenza». Perna ha annunciato anche le dimissioni da presidente di Ecolandia. Rispondendo alle domande dei cronisti, il professore memore dell'esperienza da assessore al Comune di Messina, rilancia un serio investimento rispetto «all'incentivazione dei trasporti sullo Stretto». Confermando la netta posizione No Ponte, Perna ha spiegato come «occorre ripensare a un'unione tra Città, così da sviluppare un passaggio intercomunale che sia nettamente più semplice. Questo porterebbe uno grande sviluppo economico».
Non può essere un caso che l'ufficialità del nuovo vicesindaco di Reggio Calabria arrivi il 29 ottobre, giorno dell'udienza di Falcomatà e soci per l'affaire-Miramare. La Legge Severino, che ha già fatto la prima "vittima" eccellente, cioè Angela Marcianò - principale accusatrice nel processo - sospesa dalla carica di consigliere comunale per diciotto mesi. Una sorte che, in caso di condanna, la accomunerà ai vari Falcomatà, Muraca, Neri, Marino, Zimbalatti e Anghelone (che nel frattempo ha cambiato schieramento).
La strada che congiunge Palazzo San Giorgio col Parco Ecolandia è stata attraversata più e più volte nel corso di questo mese (cioè dall'esito del primo turno fino ad oggi) per convincere Tonino Perna ad accettare. Uomo d'area, vanta un passato come candidato nella lista di Tsipras e un lunghissimo attivismo nel movimenti della sinistra extraparlamentare, Perna era stato il nome di sintesi proposto a Saverio Pazzano (a suo dire «fuori tempo massimo») per conciliare le anime civiche che se sommate - alle ultime amministrative - hanno raggiunto il 30% dei consensi.
Lo stesso Perna, pochi giorni prima del ballottaggio, aveva firmato un documento di sostegno a Falcomatà. La sua nomina placa (parzialmente) le polemiche interne al centrosinistra dopo la composizione della Giunta. Alcuni dirigenti del Pd non hanno esitato a definirla - a microfoni spenti - «un'operazione chirurgica da Manuale Cencelli» così come - pubblicamente - diversi esponenti hanno aspramente criticato la scelta dell'ex pidiellina, Rosanna Scopelliti (di cui ospiteremo un'ampia intervista sul nostro settimanale in uscita domenica, ndr). All'ex presidente dell'Ente Parco Nazionale dell'Aspromonte oltre a un valore "politico" potrebbe toccare la sfida più ostica sotto il profilo amministrativo: guidare la Città in caso di sospensione di Falcomatà dalla carica di primo cittadino.
Il profilo. Tonino Perna è un economista e sociologo italiano. È professore emerito di sociologia economica presso l'Università degli studi di Messina ed editorialista del Manifesto e del Quotidiano del Sud. Dal 2000 al 2005 è stato presidente del Parco Nazionale dell’Aspromonte. In questa veste ha, fra l’altro, sperimentato un sistema anti-incendio che è diventato un modello a livello europeo. Ha altresì fatto coniare dall’Istituto Poligrafico dello Stato la prima moneta locale (L’Ecoaspromonte) che abbia avuto corso in Italia. Nel 1998 ha ideato e coordinato la progettazione del parco Ecolandia, parco ludico-tecnologico ambientale ispirato ai miti della Magna Grecia che oggi presiede. Inoltre, è tra i fondatori della rivista “Altraeconomia”, primo tentativo in Italia di mettere insieme cooperazione internazionale, commercio equo e consumo critico.