Avvenire di Calabria

Con “Reggio Cresce” si discute di turismo e futuro della città

L'appuntamento sul lungomare ha visto la partecipazione del sindaco Falcomatà

di Redazione Web

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«Deve essere una sfida collettiva. Auspichiamo il trasferimento delle funzioni dalla Regione»

Il sindaco Giuseppe Falcomatà ha partecipato alla tavola rotonda sul turismo promossa dall’associazione “Reggio cresce”. Confrontandosi con i cittadini e con Vittorio Caminiti, presidente dell’Istituto tecnologico superiore (Its Academy). L’ex Sottosegretaria Dalila Nesci, il professore dell’Unime Filippo Grasso ed il presidente di Confesercenti Claudio Aloisio.


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L’attività svolta dal Comune e dalla Città Metropolitana è stata al centro della discussione. Scorrendo i grandi passi avanti fatti in tema di promozione e marketing del territorio. E del sostegno alle imprese messe nelle condizioni di poter prendere parte, da protagoniste, nelle più importanti fiere internazionali di settore.

«Manca però – ha sottolineato Falcomatà – un tassello molto importante. Fra le altre, la Città metropolitana non ha ancora la delega al Turismo. Noi proviamo a fare il massimo, provando ad intervenire nei comparti in cui siamo competenti, ma se non abbiamo le funzioni diventa più difficile ragionare di programmazione. Abbiamo fatto un primo incontro, lo scorso 7 maggio, alla Regione stilando un cronoprogramma che doveva rispettare delle tappe, ad oggi purtroppo saltate. Siamo convinti, però, e non abbiamo motivo di dubitare, che sia intenzione di tutti riconoscere alla Città Metropolitana quelle funzioni che non sono una gentile concessione, ma un preciso obbligo di legge. Entro l’anno l’iter deve arrivare a conclusione. È importante, tuttavia, che la partita esca dalla discussione tra addetti ai lavori e diventi patrimonio collettivo. Così, sarà più facile accelerare i tempi».

Altro argomento è stata la destagionalizzazione dell’offerta turistica che, secondo il sindaco Falcomatà, trova riscontro anche nel recente bando di concessione dei chioschi sul lungomare che, seppur tardivo, adesso avrà una durata annuale obbligandone l’apertura anche durante l’autunno e l’inverno». «Inoltre – ha aggiunto - è stata messa in campo, per il 2024 ed il 2025, una programmazione su eventi storicizzati di carattere culturale, a livello nazionale e internazionale, di circa 2,5 milioni di euro».

Quella delle risorse è una partita aperta con Roma: «I Comuni, molto spesso, non hanno i fondi necessari per assicurare una programmazione, anche culturale. Lo fanno attraverso le risorse comunitarie, in particolare con il Pn Metro Plus. Noi, per esempio, con la vecchia programmazione abbiamo fatto bando per circa 6 milioni di euro sul turismo di supporto alle aziende. Quei soldi sono stati spesi tutti. Con questa programmazione, le risorse sono state investite su un’offerta che potesse catalizzare, in città, eventi culturali. Cosa manca per promuoverla e presentarla? I bandi sono fatti e la partecipazione c’è stata. Non si possono firmare i contratti perché, da gennaio, aspettiamo la firma della convenzione con il Ministero del Sud che, ogni giorno, rinvia al giorno dopo. Da qui, dunque, l'attesa nel presentare un’offerta estiva completa e chi oggi solleva polemiche in modo strumentale dovrebbe saperlo».

Il sindaco Falcomatà si è concentrato anche sulle attività che interessano i nostri antichi borghi: «Su borgo Nocille abbiamo investito tanto ed è gestito alla meraviglia. Il secondo borgo che si è, per così dire, sbloccato con i “bandi periferie” è quello di Podargoni. Si faranno accoglienza diffusa, residenze d’artisti, luoghi dove poter lavorare in remoto, set cinematografici all’aperto. L’investimento è di 18 milioni e riguarderà l’ammodernamento del borgo e dell’accessibilità interna, dalla pedemontana alla da parte di Schindilifà, Cerasi, Ortì e Terreti». Sul fronte della viabilità, Falcomatà ha risposto anche ai quesiti sull’alta velocità, rispetto alla quale «non può valere il discorso che non si può fare in Calabria, mentre si sta facendo da Napoli a Bari». «Evidentemente – ha detto il sindaco – serve maggiore attenzione e forza di confronto col Governo centrale».


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Infine, la candidatura di Reggio a Capitale dell’arte contemporanea: «È una sfida importante che dobbiamo raccogliere trovando unità e coesione. Abbiamo degli elementi oggettivi come Boccioni, le Colonne di Tresoldi, il Musaba e Nik Spatari, le opere confiscate alla criminalità e restituite alla fruibilità di tutti. Questa candidatura, dunque, ci deve mettere insieme enti, associazioni ed energie positive e produttive del territorio così da riempirla di contenuti per raccontare una proposta caratterizzante e diversa dagli altri. Non è una cosa che può occupare solo politica, le istituzioni o le associazioni di categorie. Deve raccogliere l’interesse ed il contributo di tutti. I cosiddetti corpi intermedi, di cui spesso si parla, e coloro che hanno già dimostrato interesse a investire e credere nella città. La sfida è che la città possa e debba trovare unità».

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