Avvenire di Calabria

Il Tribunale decide per la linea dura. Quasi il doppio di quanto richiesto dal pubblico ministero durante la requisitoria

Condanna durissima per Mimmo Lucano

Lucano era in aula quando il giudice ha letto il dispositivo di condanna a suo carico. Domani previsto una sit-in a Riace.

di Redazione Web

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Condanna durissima per Mimmo Lucano. 13 anni e 2 mesi. Quasi il doppio di quanto richiesto dal pubblico ministero durante la requisitoria.

Condanna durissima per Mimmo Lucano

Il primo grado di giudizio è una condanna durissima nei confronti del “Modello Riace”. Il collegio giudicate, presieduta da Fulvio Accurso, ha espresso una condanna di 13 anni e 2 mesi a carico di Mimmo Lucano.

L’ex sindaco di Riace, attualmente candidato alle Regionali a sostegno di Luigi De Magistris, era stato accusato dalla Procura di Locri, guidata da Luigi D’Alessio, di associazione a delinquere, abuso d'ufficio, truffa, concussione, peculato, turbativa d'asta, falsità ideologica e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. «Ho speso la mia vita per rincorrere ideali, contro le mafie, mi sono schierato dalla parte degli ultimi - ha commentato Mimmo Lucano - ho contribuito al riscatto della mia terra, ma oggi per me finisce tutto. Non so se per i delitti di mafia ci sono sentenze così pesanti".


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L'indagine "Xenia" ha, da subito, sollevato feroci polemiche. A tal punto che nell'arringa difensiva, gli avvocati di Lucano - tra cui l'ex sindaco di Milano, Giuliano Pisapia - non avevano esitato di ricostruire un accanimento giudiziario a carico dell'ex sindaco di Riace.

«Un delitto di umanità» si diceva nel corso delle prime ore successive all'arresto nell'ottobre 2018. Lucano era in aula quando il giudice Accurso ha letto il dispositivo di condanna a suo carico. Domani prevista una manifestazione a Riace.


PER APPROFONDIRE: Cassazione su Lucano: non risultano frodi su appalti dei rifiuti


Oltre alla pena di reclusione sono state disposte alcune confische nei confronti degli imputati del processo Xenia. Tra le più rilevanti segnaliamo quelle a carico di Mimmo Lucano e Fernando Antonio Capone, in solido tra loro, per 702.410 euro, e quella a carico sempre di Lucano, Capone e Cosimina Ierinò, in solido tra loro, per 438.895,37 euro.
Inoltre, Mimmo Lucano e altri 8 condannati dovranno risarcire il Ministero dell'Interno, costituitosi parte civile nel processo, per una cifra pari a 200mila euro.

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