Avvenire di Calabria

Va comunque fatta una lettura reale del mercato del lavoro contemporaneo.

Confindustria: «Incoraggiare un sistema job–friendly»

Redazione Web

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di Andrea Cuzzocrea - Nell’ambito del percorso programmatico di partecipazione avviato a livello locale dall’Arcivescovo Giuseppe Fiorini Morosini in preparazione della 48a settimana sociale dei cattolici italiani “il lavoro che vogliamo: libero, creativo, partecipativo, solidale”, ho avuto modo di presentare il servizio di assistenza alle start up di Confindustria e Università Mediterranea di Reggio Calabria con l’intento di contribuire in termini fattivi al network promosso dall’Arcidiocesi di Reggio Bova per elaborare una risposta della società civile alla crisi occupazionale. Il servizio, denominato Imprendi Reggio Calabria, consente agli aspiranti imprenditori di confrontarsi con esperti e ricevere supporto a 360° per realizzare la propria idea di impresa, dalla redazione del business plan, all’individuazione di partner, ai finanziamenti, ai servizi in convenzione con l’ordine dei commercialisti e dei notai. L’iniziativa parte dalla constatazione che l’occupazione, oggi, non vada ricercata nella forma del lavoro dipendente ma, piuttosto, in una dimensione imprenditoriale, propria dell’attuale contesto economico che premia le capacità degli individui di generare valore aggiunto per gli stakeholder di riferimento, siano essi la comunità locale, lo stato o il mercato.

In questa prospettiva, lucida e meritoria anche per la restituzione di una lettura reale del mercato del lavoro contemporaneo, ognuno è chiamato a inventarsi la propria prospettiva professionale, in sintonia con le risorse vocazionali del territorio, per la Calabria individuate in turismo, agricoltura, artigianato, terzo settore e cultura. Un modo chiaro di esprimere le questioni ed affrontare i problemi, quello rappresentato in occasione della tavola rotonda “Cerco il lavoro che mi invento”, che ha avuto il merito altresì di riportare attenzione sull’esigenza del perseguimento della piena e buona occupazione. Nella piena condivisione dell’iniziativa, che ha visto interessanti contributi da parte di numerosi attori pubblici e privati, ci siamo attivati come Associazione Industriali nella convinzione del dovere civile, oltre che umano, di offrire la massima collaborazione per risollevare il territorio da condizioni di povertà e di esclusione sociale ed economica.

La questione del lavoro, sempre più interconnessa con i temi dell’autoimprenditorialità, della fiducia e della comprensione di sé stessi, è legata a doppio filo alle vocazioni del territorio. Trasformare tali vocazioni in reali occasioni di lavoro dipenderà dalla capacità di fare rete, coniugando il necessario cambiamento culturale di prospettiva con una forte azione di cooperazione sociale, restituendo al lavoro la dignità prevista dalla nostra Costituzione, sostenendo un sistema socio–economico job–friendly capace pure di esprimere tangibilmente vicinanza e solidarietà agli esclusi e agli ultimi.

* Presidente Confindustria Reggio Calabria

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