Avvenire di Calabria

La Città dei sassi si apre alla Chiesa italiana: il Congresso eucaristico di Matera ha aperto i suoi lavori

Congresso eucaristico di Matera, le parole dei vescovi Zuppi e Caiazzo

A farlo sono stati monsignor Caiazzo, arcivescovo di Matera-Irsina, e cardinale Zuppi, presidente della Cei

di Redazione Web

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La Città dei sassi si apre alla Chiesa italiana: il Congresso eucaristico di Matera ha aperto i suoi lavori. A farlo sono stati monsignor Giuseppe Caiazzo, arcivescovo di Matera-Irsina, e cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei).

Zuppi e Caiazzo aprono il Congresso eucaristico a Matera

Ha preso inizio ieri il Congresso eucaristico di Matera. Sono 163 i delegati presenti da tutte le Chiese d'Italia. Oltre una decina i rappresentanti dell'arcidiocesi di Reggio Calabria - Bova guidati dall'arcivescovo metropolita e presidente della Cec, monsignor Fortunato Morrone.


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Il saluto di Caiazzo

«Da Matera, tornando al gusto del pane eucaristico, intendiamo tornare al gusto della vita. Chi vive l’Eucaristia apre gli occhi, si lascia ardere il cuore e torna in cammino come i discepoli di Emmaus, riconoscendo il Signore risorto per costruire ponti di umanità, tracciando sentieri di pace, bandendo con le scelte di vita ogni forma di individualismo e di chiusura» a dichiararlo è monsignor Giuseppe Caiazzo, arcivescovo di Matera-Irsina.

«Chi vive l’Eucaristia tesse relazioni di fraternità bandendo ogni forma di guerra, soprattutto quella del grano, quindi del pane, quella energetica. Da Matera, spezzando il pane eucaristico e adorando la presenza reale di Gesù Cristo, vogliamo dire a tutti che il contrario dello scontro è esattamente l’incontro, la mano tesa nell’atto, non solo di accogliere, - conclude Caiazzo - ma anche di sostenere e appoggiarsi».


PER APPROFONDIRE: Cei, la preoccupazione dei vescovi sugli "inverni" dell'Italia


L'omelia di Zuppi

«Questo Congresso Eucaristico è un segno provvidenziale per tutte le Chiese in Italia che affrontano il Cammino sinodale. Cammino, perché la Chiesa segue Gesù e non vive per sé stessa. Gesù va “per tutte le città e i villaggi” e ci manda “fino ai confini della terra”. Lui stesso non ha un posto dove posare il capo, perché lo vuole posare nel cuore di ogni persona che incontra, desidera diventare ospite del nostro tetto a volte così simile a delle grotte rese bellissime – come le vostre – dalla sua presenza e dalla bellezza che sempre Cristo rivela e suscita. Se c’è Cristo al centro, camminiamo insieme. La prima sinodalità necessaria è con Lui». Ha esordito così il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, durante la celebrazione d'apertura.

«Torniamo al gusto del pane”. Nella pandemia ne siamo stati privati. Riscopriamolo e viviamolo in maniera familiare! La Chiesa è sempre una famiglia e l’Eucaristia sono i fratelli e le sorelle che diventano comunione perché uniti da Gesù, suoi commensali. Il gusto del pane è la famiglia, la casa. Oggi viviamo una guerra in Europa che brucia i campi, che toglie il pane, creando fame, che divide e non fa riconoscere fratelli, ma ci trasforma in nemici. Torniamo al gusto del pane e di questo Pane di solo amore, perché Cristo si dona per saziare la fame del cuore e per renderci beati, luminosi. È personale, - conclude Zuppi - ma ci apre sempre al prossimo. È intimo, scende nel profondo del nostro io ma anche così comunitario».

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