Avvenire di Calabria

Il tema dell'ascolto e della speranza al centro della prolusione del presidente della Conferenza episcopale italiana

Consiglio permanente vescovi, Bassetti (Cei): «Basta paure»

Il cardinale: «La sinodalità lo stile a cui tendere in questa stagione della vita della Chiesa italiana e universale»

di Redazione web

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«L’ascolto è il tema portante di questa stagione della vita delle Chiese che sono in Italia e in particolare della prima fase del Cammino sinodale». Lo ha detto il card. Gualtiero Bassetti, aprendo oggi a Roma i lavori del Consiglio episcopale permanente, in corso a Roma fino al 26 gennaio. «Il Papa parla di un ascolto che parte dalla Parola di Dio per praticare la misericordia, ovvero per uscire dal cortile dell’individualismo e avviarsi insieme verso gli orizzonti grandi della fraternità», ha detto ancora il cardinale dopo aver ricordato «quanti sono morti – veramente tanti» a causa della pandemia e i loro familiari.


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«Occorre, dunque, rivolgere orecchie e cuore a Gesù e ai fratelli. È il profilo del credente da far maturare in un tempo fortemente caratterizzato dalla paura verso un virus, verso gli altri e, persino, verso la storia. Il Cammino sinodale ci sta spingendo ad ascoltare di più i nostri fedeli, siano essi presbiteri, religiosi o laici». Così ancora nella sua analisi il cardinale Bassetti: «Anche tra loro vediamo annidarsi e talvolta manifestarsi, in modo scomposto, il segno tangibile della paura. Si coglie un timore profondo non solo per il presente, ma anche per il futuro».

Bassetti al Consiglio permanente dei vescovi: «Ripartire dall'ascolto»

«Molti, soprattutto tra i giovani, si sentono defraudati di qualcosa che invece sarebbe stato accordato ad altre generazioni del passato. Non mancano certo le ragioni di preoccupazione per la salute pubblica, per l’economia e, più in generale, per la tenuta sociale del Paese». Di qui la necessità di «partire dai suoni e dai rumori che ci sono, cioè dalla realtà concreta, che è sempre abitata dallo Spirito. Così, ascoltare la realtà con fede, speranza e carità può permettere alla comunità credente di sentirsi e di essere ancora responsabile e protagonista della fase storica attuale».

«Il Cammino sinodale sta generando sempre più entusiasmo nelle nostre comunità. Dopo pochi mesi, ci rendiamo sempre più conto di quanto sia buono, bello e giusto camminare insieme». Cardinale Bassetti, nella sua prolusione ai lavori del Consiglio permanente dei vescovi italiani, traccia anche un bilancio del Sinodo voluto da Papa Francesco. Tra le «sfide sociali e politiche che abbiamo davanti», Bassetti cita in primo luogo quella dei giovani, a cui ha detto, sulla scorta del messaggio di fine anno del Presidente Mattarella: «Non fermatevi, non scoraggiatevi, prendetevi il vostro futuro perché soltanto così lo donerete alla società».

La speranza è nei giovani

«La scelta dell’Unione europea di proclamare il 2022 Anno europeo dei giovani dovrebbe dare slancio a un’inversione di tendenza». L’auspicio del presidente della Cei: «Le statistiche sono indubbiamente preoccupanti: i figli stanno peggio dei genitori, i nipoti peggio dei nonni. In Italia la povertà cresce al diminuire dell’età. Oltre l’80% delle diocesi segnala la prevalenza di povertà e bisogni legati al mondo giovanile».

«I giovani forse sono i più colpiti dalla pandemia, ma possono anche essere gli artefici di questo cambiamento d’epoca, di questa inversione di tendenza». La tesi del cardinale: «Lo dimostra la loro voglia di partecipazione e di impegno solidale che abbiamo riscontrato proprio in questo tempo di emergenza con l’arrivo di migliaia di nuovi volontari, sotto i 34 anni, nelle nostre reti Caritas».

«I giovani sono la primavera del Paese e del Continente», ha ribadito Bassetti. «A noi il compito di accompagnarli e sostenerli; convinti che senza primavera non si va avanti. Le nostre Chiese guardano al futuro e fanno affidamento sui giovani e sulla riserva di grande speranza che ciascuno di loro incarna, nei sogni di pace, giustizia, solidarietà e bontà. Avremo modo di toccare con mano questa ricchezza durante l’incontro di Papa Francesco con gli adolescenti italiani, in programma a Roma il 18 aprile».

L'elezione del presidente della Repubblica e l'omaggio a Sassoli

Nell'introdurre i lavori del Consiglio episcopale permanente, il cardinale Bassetti ha parlato anche delle elezioni del presidente della repubblica. Ha reso omaggio al capo dello stato uscente, Sergio Mattarella e onorato la figura di David Sassoli, presidente del parlamento europeo recentemente scomparso. Entrambi, Bassetti li definisce «esempi». L’ascolto della realtà - ha detto l'arcivescovo di Perugia-Città della Pieve - non è disincanto o esercizio astratto, ma è un dovere che interpella direttamente anche le responsabilità della politica. È il presupposto di ogni decisione ed è esso stesso un elemento che qualifica l’azione pubblica».

«Proprio oggi - ancora il presidente Cei - iniziano le votazioni per eleggere il Presidente della Repubblica. Il Parlamento in seduta comune saprà cogliere il desiderio di unità espresso dal Paese? Non possiamo che auspicarlo nell’interesse generale. Lo spirito unitario che anima la stragrande maggioranza degli italiani ha trovato finora un interprete coerente e disinteressato nella persona di Sergio Mattarella, il cui esempio di uomo e di statista si pone ora come un limpido punto di riferimento nelle scelte che devono essere compiute alla luce della Costituzione. A lui rinnoviamo il nostro saluto rispettoso e grato».

Roma 24–1-2022 Cei Consiglio permanente Inizio dei lavori con la prolusione del Cardinale presidente, S.E. Card. Gualtiero Bassetti - Foto: Cristian Gennari/Siciliani

«Il desiderio comune di dialogo e di solidarietà, peraltro, nei giorni scorsi si è manifestato con un’ampiezza e una spontaneità confortanti intorno alla figura di David Sassoli, la cui vicenda terrena si è consumata così prematuramente. Sarebbe un’imperdonabile superficialità non dare ascolto a questo sentimento collettivo che trova il suo fondamento nel lascito umano e ideale di Sassoli. Nel suo impegno professionale e come uomo delle istituzioni europee, egli si è sempre speso per una società più solidale e più attenta ai bisogni dei giovani e degli ultimi, sostenendo in ogni sede la necessità di abbattere muri e costruire ponti. Di questo c’è urgente bisogno in un momento in cui le tensioni e i conflitti si sono fatti particolarmente acuti anche vicino a noi».

Bassetti e le preoccupazioni per il quadro internazionale

Il quadro internazionale che preoccupa. L'altro tema "caldo" al centro dell'intervento introduttivo del cardinale Bassetti. Ecco il suo appello: «Non cediamo all’illusione di poterci difendere chiudendoci nei nostri confini, né pensiamo che ciò che accade nel bacino del Mare Nostrum sia qualcosa di cui possiamo disinteressarci». Il presidente Cei lancia l'ennesimo grido d'allarme: «La situazione geopolitica internazionale - dice - sta precipitando. Pensiamo, in modo particolare, all’Ucraina. Il Papa ha proposto che il 26 gennaio sia una giornata di preghiera per la pace. Come Chiesa in Italia, accogliamo questa proposta che vivremo, in modo collegiale, durante questa sessione del nostro Consiglio».

«Non dimentichiamo che i Paesi più coinvolti nei conflitti gravitano di fatto intorno all’area del Mediterraneo». L’altro invito di Bassetti: «Per questo, la scelta di promuovere l’Incontro sul Mediterraneo che riunirà a Firenze, dal 23 al 27 febbraio, vescovi e sindaci di Paesi del Mare Nostrum – a due anni dalla prima edizione svoltasi a Bari -, va proprio nella direzione di una rinnovata attenzione e di un impegno di dialogo, fondamentali per costruire percorsi di fratellanza. Non possiamo voltarci dall’altra parte, perché la questione ci riguarda: gesti decisivi, come la firma del Trattato contro le armi nucleari, possono aprire grandi orizzonti».

"Omicidio consenziente", il presidente Cei: «L'iniziativa referendaria preoccupa»

La preoccupazione del presidente dei vescovi italiani è poi tornata sulle questioni interne. «Preoccupa - ha detto ancora - l’iniziativa referendaria che punta a liberalizzare l’omicidio del consenziente facendo leva su situazioni che richiederebbero ben altro tipo di risposte».

«È in queste situazioni di estrema fragilità - ancora Bassetti - che il nostro ascolto si fa accompagnamento e aiuto, necessari a ritrovare ragioni di vita». Per il presidente Cei, «la tutela delle persone fragili è un dovere non soltanto sul piano economico. In tempi come questi, la tentazione della "cultura dello scarto" si fa ancora più insidiosa e può creare il terreno favorevole all’introduzione di norme che scardinano i presidi giuridici a difesa della vita umana».

L'omaggio ai sacerdoti e chi sta vicino ai più deboli

La prolusione alla Consiglio episcopale permanente si chiude con un omaggio ai sacerdoti e a tutti coloro che vivono la prossimità. «In questo tempo continuate a dimostrare la fedeltà al Signore, vivendo la vostra vocazione, pur immersa nelle molteplici difficoltà», ha detto Bassetti rivolgendosi ai sacerdoti. «Ho ancora davanti agli occhi - la sua testimonianza - la presenza di sacerdoti tra coloro che in questi due anni sono stati toccati dalla pandemia».

Roma 24–1-2022 Cei Consiglio permanente Inizio dei lavori con la prolusione del Cardinale presidente, S.E. Card. Gualtiero Bassetti - Foto Cristian Gennari/Siciliani

E ancora: «Quanto bene avete diffuso e state diffondendo! Come Gesù siete stati vicini ai più deboli, a coloro che hanno lottato nella solitudine. Avete trasmesso spesso la tenerezza, avete accolto il dono dell’altro e, come Gesù, siete stati dono per tutti sulle strade del mondo. Asciugato le lacrime di chi chiedeva conforto, avete stretto le mani di chi non ce l’ha fatta e avete impartito la benedizione. Avete incoraggiato chi si è fermato per strada, chi ha svelato le proprie ferite: vi siete inginocchiati, talvolta, davanti alle fragilità e avete pregato insieme, per rendere tangibile l’amore eterno di Dio per l’umanità».

«Vi siete adoperati in ogni modo e in ogni tempo, facendo sperimentare al popolo affidatovi dal Signore, che poteva contare sempre su di voi. Nonostante le difficoltà reali, avete attinto dalla relazione con Dio in Cristo la forza per portare ovunque, animati dallo Spirito, annunci di gioia, di speranza, di senso, di prossimità».


PER APPROFONDIRE: Bassetti (Cei) lancia l’allarme: «Mancano all’appello migliaia di posti di lavoro»


Poi il pensiero alle donne e agli uomini consacrati, che «nei momenti più critici sono rimasti in trincea». Ma anche «alle laiche e ai laici che in questo tempo spesso si sono collocati in avamposto, impegnati su vari fronti, capaci di donare come Gesù anche la vita». Infine, «un saluto grato i medici e a tutti gli operatori sanitari. Come il Buon Samaritano, hanno incarnato e vissuto pienamente le dimensioni della cura, della custodia e dell’assistenza alla persona. Grazie a ciascuno di voi!».

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