
Il segreto di Francesco. La riflessione dell’arcivescovo Morrone sul Papa venuto «dalla fine del mondo»
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La mancanza di opportunità per i giovani a Reggio Calabria. È quanto emerso dall'analisi degli studenti della Scuola Politica Fratelli Tutti, voluta da papa Francesco, che al ritorno in Italia, hanno fatto tappa in riva allo Stretto e a Ventimiglia, «per rispondere a due grandi dolori globali che affliggono il mondo» e qui toccati con mano: la crisi dell'immigrazione e la mancanza di opportunità per le giovani generazioni.
In tutto sono sette gli studenti della prima classe della Scuola Politica Fratelli Tutti ad aver vissuto questa nuova esperienza, la seconda, di lavoro sul campo. Sono di età compresa trai 18 e i 30 anni e provengono da sette Paesi diversi: Argentina, Polonia, Zimbawe, Paraguay, Brasile, Spagna e Stati Uniti.
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Nel corso degli ultimi sei mesi, gli studenti hanno lavorato sulla comprensione dei dolori e sulla co-creazione di processi di implementazione progettuale, che permettessero, attraverso il dialogo e l'incontro, di trovare proposte creative e innovative nell’ottica di una nuova politica.
L'obiettivo finale è quello di offrire il proprio contributo, creando uno spazio sicuro in cui questi dolori possano esprimersi e trovare ascolto e comprensione. Dolori che come è noto, interessano allo stesso modo altri Paesi e coinvolgono allo stesso modo giovani pur appartenenti a contesti personali e culturali diversi.
L'esperienza di Reggio Calabria non si è solo limitata all'analisi del disagio che affligge il mondo giovanile, effetto anche delle disuguaglianze che, purtroppo, ancora esistono tra nord e sud Italia, determinando un panorama di "malessere meridionale" e, dunque, forme di rassegnazione e pessimismo.
Ne è emersa una fotografia spietata della realtà cittadina sempre più svuotata dei suoi ragazzi, così sintetizzata: «Le ragioni per cui i giovani di Reggio Calabria decidono di partire sono legate alla disoccupazione giovanile, all'alto tasso di mancanza di opportunità e alla corruzione».
A tutto questo, ancora l'analisi della Scuola Politica Fratelli Tutti sui giovani di Reggio Calabria , va aggiunto che «la globalizzazione, la crisi economica, l'arretratezza della regione e l'incapacità delle classi dirigenti convergono come fattori che si combinano per delineare una narrativa che afferma che "andarsene è l'unica via d'uscita" piuttosto che lavorare collettivamente per sentirsi parte di una comunità educante ed inclusiva, all’altezza dei sogni di questi giovani, e di questa splendida città così accogliente, che ha così tanto da offrire ed infinita voglia di emergere».
Il progetto di impatto comunitario sviluppato dal team di Reggio, accompagnato dagli educatori della pontificia Scholas Occurrentes, insieme agli attori della comunità, propone un intenso percorso, strutturato in ascolto reciproco tra i vari interlocutori della città, affinché questo dolore possa essere il punto di partenza per sognare insieme e creare una comunità che rispecchi le varie istanze.
L'obiettivo principale di questo gruppo di lavoro è stato quello di avviare un processo di incontro tra le istituzioni e le autorità politiche, le organizzazioni della società civile e la comunità nel suo complesso, al fine di creare spazi di riflessione e dibattito per porre le basi di un dialogo costruttivo.
La mancanza di rinnovamento generazionale e la scarsa partecipazione dei giovani è un altro problema strutturale della comunità di Reggio Calabria, secondo la Scuola Politica Fratelli Tutti. I giovani non partecipano come membri attivi alla discussione e al processo decisionale. Il team di Scholas Occurrentes e gli studenti dell'SPFT hanno rilevato difficoltà nel dialogo intergenerazionale ed una mancanza di iniziative di sensibilizzazione.
Per questo motivo la proposta si concentra, attraverso attività comunitarie, sulla creazione di un nuovo spazio di incontro, dibattito, scambio e comunicazione. L'idea centrale è quella di riscrivere, insieme alla comunità, la narrazione di un popolo splendido e volitivo che non può perdere la speranza. Costruire ponti e generare dialogo attraverso i linguaggi pedagogici della metodología di Scholas Occurrentes.
Nasce così l’idea di creare un Murales insieme: studenti degli istituti superiori diurni e serali, genitori, docenti, istituzioni, giornalisti, fino ad arrivare al sindaco della città metropolitana Carmelo Versace. Tutti uniti, per cercare all’interno del caos, quelle forme che parlano della loro Reggio. Una Reggio inclusiva ed accogliente, colorata, che si apre al mare ed all’altro, e soprattutto che da oggi sogna di poter restare aperta ai propri giovani ed ai loro sogni.
«Rafforzare la partecipazione dei giovani della società civile alle iniziative dei cittadini, apportando contributi specifici al dibattito sulla dimensione sociale. Cercando il loro coinvolgimento nelle attività della regione e la loro partecipazione alle reti sociali». È tra gli obiettivi indicati dalla Scuola politica Fratelli Tutti di papa Francesco per contrastare il disagio giovanile a Reggio Calabria.
Insieme a questo, fondamentale è «realizzare attività tra le organizzazioni locali, la politica e la comunità in generale per creare un luogo di incontro in cui discutere la situazione sociale, economica e culturale della regione».
PER APPROFONDIRE:
Incoraggiare la creazione collettiva di una nuova narrazione di Reggio, è l’altro obiettivo su cui bisogna lavorare. L’impegno assunto è la costituzione di un Comitato ad hoc per l’organizzazione dell’evento annuale “Le cose che amo di Reggio!”. Una spinta in più per non alimentare l’indifferenza che ancora oggi ruota attorno al mondo giovanile della città di Reggio Calabria.
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