Avvenire di Calabria

Il presule farà il suo ingresso nell'arcidiocesi di Cosenza-Bisignano alle 16

Cosenza, sabato la presa di possesso del nuovo vescovo Checchinato

In questi giorni presentati stemma e motto: nello scudo spicca il sole, simbolo di «Cristo luce del mondo»

di Redazione Web

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La diocesi di Cosenza - Bisignano si appresta ad accogliere il nuovo arcivescovo, monsignor Giovanni Checchinato. L'abbraccio con la comunità diocesana bruzia, nella giornata di sabato.

Monsignor Giovanni Checchinato farà il suo ingresso nell’arcidiocesi Metropolitana di Cosenza - Bisignano, sabato 4 febbraio alle ore 16 nel corso di una solenne Concelebrazione eucaristica che si terrà nella Cattedrale di Cosenza.

Presa di possesso del vescovo Checchinato: il programma

Alle 15, il nuovo vescovo di Cosenza sarà accolto dai giovani, coordinati dal Servizio di Pastorale Giovanile, nell’auditorium “Guarasci” del Liceo Telesio.


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Successivamente si recherà alle 15.30 nel Salone degli Specchi della Provincia, dove riceverà il saluto delle autorità del capoluogo (Prefetto di Cosenza, Sindaco di Cosenza e Presidente della Provincia), delle autorità civili e militari dei sindaci dei comuni ricadenti nell’Arcidiocesi.

Alle 16.00, monsignor Checchinato presiederà la celebrazione eucaristica per l’inizio del ministero nella Cattedrale di Cosenza con i confratelli Vescovi, Presbiteri e con i fedeli laici. Saranno presenti anche i delegati fraterni delle comunità cristiane e delle religioni.

Nel corso della solenne Concelebrazione eucaristica si ascolterà la lettura della bolla di nomina che il Papa ha fatto pervenire. È infatti l’Amministratore apostolico che, a nome della diocesi, accoglie e saluta il nuovo vescovo, sia con il saluto liturgico che con il saluto istituzionale. È una sorta di passaggio di testimone, «perché di vescovo in vescovo la Chiesa di Cosenza sia accompagnata alla méta del cielo».

Lo stemma e il motto del nuovo vescovo di Cosenza

In questi giorni sono stati presentati lo stemma e il motto del nuovo vescovo di Cosenza, monsignor Giovanni Checchinato. Lo scudo è cosi araldicamente descritto: d’azzurro, alla spiga di tre pezzi d’oro, fogliata di due pezzi dello stesso, nodrida da una pianura di verde posata su di una palude d’argento movente dalla punta, accompagnata nel cantone destro del capo da un’ombra di sole e in quello sinistro da una stella: il tutto d’oro.

Lo stemma e il motto del nuovo vescovo di Cosenza, monsignor Checchinato

Il motto: «Veritas Liberabit», che è in lettere maiuscole lapidarie romane di nero, è caricato su di un cartiglio al naturale posto in punta. In punta allo scudo è collocato il Pallio: insegna della Giurisdizione Metropolitana e segno di Comunione con il Romano Pontefice. È rappresentato da un nastro di lana bianca circolare, con due pendenti nella parte anteriore e posteriore, terminanti con due lingue di nero e caricato o “ornato” di crocette patenti sempre di nero.

Lo scudo, accollato ad una croce doppia trilobata d’oro e gemmata d’azzurro, è timbrato da un cappello prelatizio (galero) di colore verde, dal quale pendono 20 fiocchi, (10 per lato), dello stesso colore (da uno fino a quattro per ciascuno lato). Gli ornamenti esteriori, in araldica. indicano la Dignità Arcivescovile. L’idea e la realizzazione è stata curata dal grafico araldista Giuseppe Quattrociocchi.

Gli elementi dello stemma: il significato

Tra gli elementi dello stemma spiccano l'immagine del sole che rimanda a Cristo, luce del mondo. Sole di giustizia e verità. Il motto riprende lo stesso significato e fa riferimento al versetto del Vangelo di Giovanni che riporta le parole di Gesù: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi» (Gv 8,31-32).

La presenza della stella è il segno della devozione verso la Madonna del Soccorso, Patrona della Diocesi di San Severo, e verso la Madonna del Pilerio, Patrona dell’Arcidiocesi di Cosenza – Bisignano. Mentre le tre spighe rappresentano il mistero della Trinità: riferimento alla vita divina che germoglia in ciascuno di noi in virtù del battesimo (richiamato dall’argento nella punta dello scudo), lì dove per grazia di Dio siamo chiamati a vivere e a portare frutto.​


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Il verde e l’argento nella punta dello scudo ricordano l’Agro Pontino, luogo di nascita e del ministero presbiterale del vescovo Giovanni. «Come la bonifica ha reso fertile la pianura a sud di Roma, così la grazia di Dio redime e ridona nuova vita a tutti coloro che l’accolgono con disponibilità», si legge nell'esegesi araldica sullo stemma del nuovo vescovo di Cosenza.

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