Avvenire di Calabria

Cura del Creato, la riflessione del presidente nazionale di Greenaccord Alfonso Cauteruccio

La terapia della gratitudine antidoto contro l’indifferenza

Cauteruccio: «La maggiore attenzione per il pianeta favorisce una convivenza serena e pacifica e a superare ogni barriera relazionale e culturale»

di Alfonso Cauteruccio*

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Cura del creato come antidoto contro indifferenza, crudeltà ed ecomafie. Come non mai il tema appare attuale. Ecco la riflessione del presidente nazionale dell'Associazione Greenaccord, Alfonso Cauteruccio.

È difficile “vedere” davvero quello che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni, ci ricorda il messaggio Cei per la diciassettesima Giornata per la custodia del creato. Il cibo, il pane ci sembra scontato: «è talmente “quotidiano” da non attirare il nostro sguardo. Non si apprezza, si usa; non si guarda, si mangia. Lo consumiamo automaticamente, senza badarci».

Una posizione non umile, letteralmente non “humilis”, vicina alla terra, presuntuosa, non realista, non è priva di effetti collaterali. Anche gravi. O gravissimi, come purtroppo questo confuso, violento scorcio di ventunesimo secolo ci dimostra ogni giorno. «Chi non è grato non è misericordioso» si legge nel messaggio preparato dalla Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace e dalla Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo, che accompagnerà anche il tempo del Creato (1 settembre – 4 ottobre 2022).


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Chi non è grato non sa prendersi cura e diventa predone e ladro, favorendo le logiche perverse dell’odio e della guerra. Chi non è grato diventa vorace, si abbandona allo spreco, spadroneggia su quanto, in fondo, non è suo ma gli è stato semplicemente offerto. Chi non è grato, può trasformare una terra ricca di risorse, granaio per i popoli, in un teatro di guerra, come tristemente continuiamo a constatare in questi mesi.

Cura del Creato, antidoto a indifferenza e ecomafie

Una guerra che distrugge la terra e limita la distribuzione del cibo. In Europa, ma anche nella “nostra” Italia. Per questo in occasione della XVII Giornata nazionale per la Custodia del Creato, il primo settembre scorso, Greenaccord Onlus ha organizzato, in collaborazione con Avvenire di Calabria e l’arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova, un webinar che è anche un corso di formazione presente sulla Piattaforma dei Giornalisti (andato rapidamente in overbooking di iscritti): “La cura del creato come antidoto alle ecomafie”.

«Abbiamo perpetrato uno sfruttamento inverecondo, che tocca non solo la creazione, ma tocca soprattutto le persone che la abitano». Ha aperto così i lavori monsignor Fortunato Morrone, arcivescovo di Reggio Calabria-Bova, richiamando alla responsabilità di tutti di essere custodi del creato. Un appello particolare alla sessantina di giornalisti accreditati, affinché il loro lavoro sia «creativo, costruttivo, etico e, soprattutto, critico, al fine di un’informazione che formi le coscienze».


PER APPROFONDIRE: Giornata nazionale del Creato, concluse le celebrazioni a Reggio Calabria


La parola antidoto richiama il veleno. E infatti noi ci lasciamo avvelenare da queste realtà delle mafie. La cura è il vero antidoto. Cura significa abitare i luoghi, perché l’indifferenza, la non curanza sono il brodo vitale delle mafie di ogni tipo. Dobbiamo ritornare alla bellezza, che ci migliora, ci rende meno aggressivi, più capaci di relazione, e la natura non fa che rivelarci la bellezza in ogni sua forma. Nell’enciclica Laudato si’ di papa Francesco la parola bellezza è richiamata ventinove volte, a significare quanto sia una necessità, non un optional o una “decorazione” superflua.

* presidente nazionale associazione Greenaccord

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