Avvenire di Calabria

La lotta contro la tratta procede con determinazione

Dal marciapiede alla vita

Redazione Web

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di Teresa Siclari * - In questo tempo di Pasqua vivo con particolare intensità il mio incontro con le ragazze sulla strada e aspetto con ansia quel giorno della settimana per uscire ad incontrarle. Un giorno speciale che rappresenta per me il rito della visita al sepolcro, anzi ai sepolcri. Ogni angolo di strada è per me trovare una pietra dietro alla quale si nasconde sofferenza, morte e negazione della dignità umana. Il sepolcro non rappresenta la visita ad una tomba ma all’altare della deposizione, quell’altare dove si custodisce il mistero più alto della fede, ossia l’istituzio- ne del sacramento dell’Eucarestia.
La storia di Stella (nome di fantasia), rappresenta la passione di una donna che lascia il sepolcro salvata dalla luce ricondotta a vita nuova. Stella è una delle tante ragazze che partono da un paese africano con la speranza di condurre una vita dignitosa. Questa speranza viene alimentata dalla maman, una donna anch’essa africana che invece si rivelerà la sua sfruttatrice. Un viaggio di speranza per una vita migliore così si tramuta in un orrore.
Prima di partire per l’Europa Stella viene portata in un villaggio da un vecchio signore, parente della maman, per essere sottoposta ad un rito Wodoo e attraverso questo giurare lealtà e di restituire tutto il denaro prestato per il viaggio. Questa coercizione psichica prescinde dal luogo dove si trova la persona assoggettata, la quale ha coscienza che, fin quando non avrà mantenuto la promessa (o saldato il debito), la sua anima e il suo corpo saranno di “proprietà” della persona a cui la promessa è stata fatta.
Stella nel lontano giugno inizia il suo viaggio alla volta dell’Europa fino a giungere a Torino dove ad aspettarla c’è una signora africana che con garbo l’accoglie e la ospita per qualche giorno nella sua casa.
Il riposo dura poco e dopo due giorni Stella viene accompagnata a Roma per iniziare a lavorare presso un marciapiede. Stella non voleva accettare, credeva di dover andare a fare la cameriera. Ma, minacciata e ricattata dal rito Wodoo, non aveva altra scelta.
Stella diventa triste, non aveva la libertà di scegliere, quando le macchine si fermavano lei doveva salire, non poteva perdere tempo, doveva fare soldi!
Un giorno Stella scopre di essere incinta da un cliente, aveva paura e non sapeva dove andare. La mamancercò di farla abortire fin quando una sera, seduta ai piedi di un albero, Stella venne salutata da un gruppo di volontari. Non sapeva chi fossero ma quando sentì che erano della Caritas si alzò fiduciosa di scatto. Grazie a questi nuovi amici Stella riesce a denunciare i suoi sfruttatori e viene inserita in un programma di protezione sociale ed ospitata in una casa famiglia.
Ancora una volta Stella è costretta a cominciare da capo la sua vita ed affidarsi ad una comunità che l’accoglie e l’aiuta a riscoprire l’umanità e il senso dell’amore.
Stella adesso è anche madre di una bellissima bambina che ha chiamato Mariam.

* operatrice dell’Unità di contatto antitratta

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