Avvenire di Calabria

Di Bari: a Polsi una bella pagina scritta da Stato e Chiesa

Il prefetto di Reggio: “Un’iniziativa capace di scuotere le coscienze e di raddrizzare i tortuosi percorsi di un luogo simbolo che la ‘Ndrangheta aveva cercato di fare proprio”

Redazione Web

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“Lo Stato e la Chiesa hanno scritto una bella pagina in cui le parole hanno la forza di cambiare il destino della popolazione”. Michele Di Bari, prefetto di Reggio Calabria, commenta al Sir in questi termini l’incontro svoltosi il 3 luglio scorso in Aspromonte al Santuario della Madonna di Polsi tra lo Stato con il ministro Minniti, i vertici del distretto giudiziario reggino e delle forze di polizia con il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Del Sette, e la Chiesa con monsignor Francesco Oliva, vescovo di Locri-Gerace, e monsignor Vincenzo Bertolone, arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace e presidente della Conferenza episcopale calabra. “Un’iniziativa – osserva Di Bari – capace di scuotere le coscienze e di raddrizzare i tortuosi percorsi di un luogo simbolo che la ‘Ndrangheta aveva cercato di fare proprio”. “Polsi ormai anche per la vasta risonanza sui ‘media’ era diventato l’emblema della presenza criminale in cui il linguaggio e i gesti dei capibastone adombravano irrimediabilmente la secolare storia di fede del santuario”, ed “il linguaggio evangelico veniva invocato per stabilire regole e per imprimere il suggello alle alleanze tra le cosche. Nulla di evangelico , ma pura idolatria per consolidare il malaffare; un antiStato che negli anni è stato economicamente sostenuto dalla lunga scia dei riscatti dei sequestri di persona e poi dal lucroso traffico di droga”.

Sull’intera Locride, fa notare il prefetto, lo Stato, “oltre alle frequenti ed efficaci operazioni di polizia giudiziaria che stanno disarticolando ed indebolendo le cricche criminali, sta agendo anche con un rinnovato processo culturale per stroncare una pratica criminale, ammantata e corroborata da falsi comportamenti religiosi”. Spinte al cambiamento sono, tra l’altro, la recente partecipazione del presidente della Repubblica Mattarella alla giornata dell’impegno e della memoria organizzata da Libera a Locri e l’attenzione del sottosegretario Maria Elena Boschi e del vicepresidente del Csm Legnini alla cittadina di San Luca. L’incontro di Polsi, secondo Di Trani, ha testimoniato che “lo Stato non consente l’esistenza di zone franche”. Ma anche la Chiesa, sottolinea, “ha avuto la capacità di farsi coinvolgere per affermare con il coraggio delle scelte inequivocabili che la ‘Ndrangheta è antitesi ed antinomica al Vangelo al pari dello Stato che con convinzione sta riscuotendo la fiducia dei cittadini con i tanti uomini e donne in divisa dislocati nel territorio, il vasto programma di realizzazione dei presidi dei carabinieri in zona aspromontana, l’azione incisiva dei magistrati, l’attività di prevenzione della prefettura”.

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