Avvenire di Calabria

Bene le integrazioni in tempi record ai rispettivi piani provinciali concesse dall'ultimo Decreto Milleproroghe approvato dal Governo dopo Natale

Dimensionamento, Princi: «Minoranze linguistiche tutelate da linee guida regionali»

La precisazione del vice presidente della Regione: «Province e Metrocity avrebbero potuto attuare il criterio compensativo a salvaguardia di alcune autonomine»

di Redazione Web

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Le province calabresi e la città metropolitana di Reggio Calabria hanno approvato, in tempi record, l'integrazione ai rispettivi piani dimensionamento scolastico, per l'aggiunta di ulteriori autonomie scolastiche previste dal decreto Mille proroghe. Il vice presidente della Regione, con delega all'Istruzione esprime apprezzamento per il lavoro svolto, con una precisazione sulle minoranze linguistiche.

Dimensionamento scolastico, Princi: «Integrazioni approvate in tempi record»

«Prendo atto, favorevolmente che tutte le Province calabresi e la Città metropolitana di Reggio Calabria, abbiano provveduto, nonostante i tempi ristretti, ad integrare i rispettivi piani con le autonomie aggiuntive previste dal decreto Mille proroghe. Nello specifico, riguardo la Città metropolitana di Reggio Calabria, è stato un bel segnale che il Consiglio, in totale condivisione, abbia permesso la conservazione dell’autonomia a due istituti storici della città: liceo classico Tommaso Campanella e Liceo Preti Frangipane», lo afferma, in una nota, la vice presidente della Giunta regionale della Calabria, Giusi Princi.


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È stata, altresì, importante, sottolinea Princi, «anche la salvaguardia dell’autonomia dell’istituto comprensivo di Melicucco e, conseguentemente, di Laureana Galatro e Feroleto caratterizzati da alti indicatori di svantaggio socio culturale e di dispersione scolastica, come si evince dai dati disponibili nel portale dell’Osservatorio regionale per il diritto allo studio messo a disposizione, dalla Regione, ai Comuni e alle Province tutte. Dispiace che non sia stato possibile conferire l’autonomia alla direzione didattica Megale di Melito. In questo caso - spiega - non è stato normativamente fattibile, in quanto, prima ancora delle linee guida regionali, l’art 4 del dl 98/11, sopprime chiaramente le direzioni didattiche».

«Sulle minoranze linguistiche si poteva fare di più»

In merito alla proposta passata in Consiglio metropolitano di chiedere un confronto alla Regione per il ripristino delle autonomie nelle aree caratterizzate da minoranze linguistiche, «al fine di non alimentare inutili aspettative nei comuni interessati», Princi chiarisce come «la legge n. 482/90, tutt’ora vigente, in attuazione dell’articolo 6 della Costituzione e in armonia con i principi generali stabiliti dagli organismi europei, tutela le minoranze linguistiche dal punto di vista della didattica non incidendo però, in alcun modo, sull’organizzazione della rete scolastica e quindi sulle autonomie scolastiche».


PER APPROFONDIRE: Dimensionamento, ai “supplementari” la spuntano Liceo “Campanella”, artistico “Preti-Frangipane” e Ic di Melicucco


La legge, spiega, «conferisce un ruolo preminente alla scuola e affida ad essa il compito di offrire opportunità formative sempre più ampie, per garantire il diritto degli appartenenti a tali minoranze ad apprendere la lingua di riferimento. Fermamente convinta dell’importanza di valorizzare le tante minoranze linguistiche presenti in Calabria, mi impegnerò, invece, a sostenere, progetti sperimentali nel campo dello studio delle lingue e delle tradizioni culturali appartenenti a una minoranza linguistica».

«Mi preme, però, evidenziare – rimarca in conclusione la vice presidente Princi - che le Linee guida regionali, prevedevano, comunque, la possibilità che le province (con il criterio compensativo), potessero determinarsi nel tutelare i territori che presentavano particolari specificità e/o criticità (aree interne, minoranze linguistiche, comuni montani, territori con alti tassi di dispersione scolastica, etc.). È una prerogativa che la Regione, attraverso linee guida a maglie larghe, e d’intesa con l’Ufficio scolastico regionale, e con le Organizzazioni sindacali di categoria, ha voluto, proprio, attribuire alle Province e alla Città metropolitana di Reggio Calabria per tutelare al meglio i territori».

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