
Diocesi: Gorizia, domani sera a Monfalcone assemblea con i membri dei Consigli pastorali
di Redazione Web
- 25 October 2023

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È in programma per domani, giovedì 26 ottobre, a Monfalcone, l’assemblea con i nuovi membri dei Consigli pastorali delle parrocchie e delle unità pastorali della diocesi di Gorizia. Durante la serata, con inizio alle 20.15 presso la parrocchia di S. Nicolò, l’arcivescovo Carlo Roberto Maria Redaelli “illustrerà la sua lettera pastorale di quest’anno e – ha spiegato il vicario episcopale per l’evangelizzazione ed i sacramenti, mons. Nicola Ban – darà mandato ai Consigli pastorali di promuovere la comunione ed il discernimento nella nostra Chiesa”.
In un contributo pubblicato sul sito web diocesano, mons. Ban sottolinea che “il Consiglio pastorale è un gruppo di persone che si sentono corresponsabili della vita di una comunità cristiana e che cercano, insieme ai pastori, il modo per vivere il Vangelo oggi. Il Vangelo va vissuto come carità che si prende cura delle necessità dei poveri del territorio, come annuncio perché ogni generazione possa conoscere Gesù e possa avere cibo per alimentare la fede, come liturgia che celebra la vita, come organizzazione che fa sentire parte di una famiglia di corresponsabili. Il Consiglio pastorale diventa dunque il luogo in cui, attraverso il discernimento condiviso, maturano le scelte più significative per il cammino pastorale dell’intera comunità che rappresenta”. Durante il mese di ottobre parrocchie e unità pastorali sono impegnate nel rinnovare i Consigli pastorali.
“Per molte comunità sarà la prima volta che viene formato un Consiglio dopo la costituzione formale delle unità pastorali, con tutti gli aggiustamenti e gli adeguamenti che questo comporta”, osserva il vicario episcopale, evidenziando che “questo rinnovo può essere vissuto come un atto burocratico di scarso valore pastorale e spirituale, o può essere vissuto come un pezzetto di storia di salvezza per una comunità specifica e per le persone direttamente coinvolte. Il significato così diverso dipende non tanto dalle metodologie usate per il rinnovo, quando dall’atteggiamento spirituale con cui uno entra in esso. Davvero questo rinnovo può essere il segno di un Dio che cammina con noi, che si fa trovare quando si fa la strada insieme e che non ha esaurito la benedizione per il suo popolo”.
Fonte: Agensir
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