Avvenire di Calabria

Oppido-Palmi, Alberti: «al servizio della fede di tutti, alimentando la speranza, vivendo la fraternità evangelica nella carità pastorale»

di Redazione Web

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“Da parte mia c’è la disponibilità a mettermi accanto a voi come ‘discepolo’ che è chiamato a imparare, nell’ascolto condiviso che aiuta a ‘discernere insieme la volontà di Dio, ciò che è buono, a Lui gradito e perfetto’ (Rm 12,2), al servizio della fede di tutti, alimentando la speranza, vivendo la fraternità evangelica nella carità pastorale”. Lo scrive mons. Giuseppe Alberti, nominato oggi da Papa Francesco vescovo di Oppido Mamertina-Palmi, nella lettera alla comunità diocesano che è stato chiamato a guidare.

Rivelando che “percepisco nel mio cuore già fin d’ora un sentimento di vicinanza spirituale e di simpatia umana”, il presule riconosce che “sinceramente che ho ricevuto con grande sorpresa e non poco turbamento la richiesta del Santo Padre di nominarmi pastore della Chiesa particolare che vive in Oppido Mamertina-Palmi. Lo sappiamo tutti che ciò che non si conosce è fonte d’incertezza e di timore, ma proprio in questi giorni le parole di Gesù a Pietro mi hanno rincuorato: ‘Non temere’ (Lc 5,10), come a dire: non guardare alla tua inadeguatezza ma fidati di me. E allora ‘sulla tua parola’ (Lc 5,5) ho accolto questa chiamata mettendo ancora una volta la mia vita nelle mani di Dio”.

Nella missiva, il vescovo eletto afferma che “mi avvicino a voi in punta di piedi, cosciente che il Signore è arrivato nelle vostre terre prima di me e che la sua Sposa ha già molti figli nelle comunità cristiane della Diocesi. Questo mi fa sentire meno solo nel compito che mi è stato affidato e se ho accolto questa nuova chiamata è perché sono convinto che le risposte saranno il frutto di un dialogo fraterno, di una ricerca comune, e prima ancora di una fedeltà a un dono condiviso ricevuto che ci farà fare un pezzo di strada insieme. Fra Gerusalemme ed Emmaus, fra Oppido Mamertina e Palmi, il Signore camminerà con noi e noi cercheremo, insieme, di farlo con Lui”.

Mons. Alberti esprime riconoscenza a mons. Francesco Milito, suo predecessore alla guida della diocesi, e rivolge un pensiero ai sacerdoti e ai diaconi, ai religiosi e alle religiose, ai laici. “Fin d’ora – l’esortazione del vescovo eletto – chiedo umilmente la vostra preghiera perché la mia presenza tra voi non manchi di amorevolezza e di comprensione, di luce e di sapienza, di forza d’animo e fiducia nel Signore”.

“Sento – conclude mons. Alberti – che ho un debito grande di riconoscenza verso la Chiesa di Padova che mi ha visto nascere e crescere nella fede e che da trentatré anni sto servendo come presbitero. In questo momento il mio pensiero va ai vescovi con cui ho collaborato, al vescovo Claudio, al vescovo Antonio, ai sacerdoti e laici con cui ho condiviso tanti percorsi di crescita umana e cristiana, a collaboratori e amici che mi hanno insegnato il gusto del lavoro generoso, la fedeltà a Dio e ai fratelli, la gioia di comunicare e condividere il tesoro più prezioso della mia vita: il Signore Gesù”. Sentimenti messi in evidenza nell’intervento che il vescovo eletto ha pronunciato a seguito della comunicazione della nomina in diocesi di Padova. “Il mio cuore – ha osservato – è sulla soglia tra il ‘già’ e il ‘non ancora’ in questo spartiacque della mia vita: lascio una sponda con riconoscenza e un pizzico di nostalgia, ma intravvedo già l’altra nell’inedito che mi attende”. E anche ai padovani ha chiesto di sostenerlo con la preghiera.

Fonte: Agensir

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