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“Vengo a voi in punta di piedi, rispettoso e ammirato della gloriosa storia della Chiesa di Pescia e di quanto ancora oggi essa testimonia con la sua vivacità e la sua ricchezza di vita cristiana. Vengo per ascoltare con attenzione e per raccogliere e valorizzare con gioia i molti doni e carismi di questa chiesa alla quale d’ora innanzi anch’io appartengo”. Sono le parole dell’omelia della messa con cui ieri il nuovo vescovo di Pescia, Fausto Tardelli, ha fatto il suo ingresso in diocesi.
“La situazione del nostro paese e del mondo ci impone oggi scelte chiare e coraggiose per costruire una convivenza umana plurale, giusta e solidale”, ha poi aggiunto nel saluto alla città. “Per affrontare e superare la crisi abbiamo bisogno prima di tutto di porre decisamente al centro la persona umana e la sua dignità”, la proposta del presule: “Abbiamo bisogno non tanto di leggi nuove, ma di una profonda riforma morale che coinvolga la coscienza e la responsabilità di ognuno. Ci è chiesto di cambiare strada, di dare un assetto diverso all’economia, soprattutto di mettere i cuori in pace e bandire la violenza dai nostri comportamenti; di rivedere profondamente il sistema sociale per superare le gravi ingiustizie che ancora ci sono; di rispettare, amare e migliorare la nostra casa comune, l’ambiente, per noi e per chi verrà dopo di noi”. “Occorre partire da ciascuno di noi per attivare un processo positivo che in definitiva consiste nel saper intessere relazioni umane significative, stringendoci la mano e guardandoci negli occhi, con sincerità, nell’attenzione e nel rispetto, nella fraternità”, ha concluso il vescovo.
Fonte: Agensir