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San Francesco, accompagnato da san Domenico, vi si recò nel 1223 per farsi approvare la regola dal Papa. Santa Teresina di Lisieux nei suoi scritti racconta la sua prima visita. La navata dell’arcibasilica del Santissimo Salvatore e di San Giovanni Battista ed Evangelista, meglio nota come San Giovanni in Laterano, nei secoli è stata attraversata da gente comune, futuri santi, protagonisti indiscussi del Rinascimento italiano.
La cattedrale di Roma si prepara a festeggiare i 1.700 anni e da domani, festa della Dedicazione, fino al 9 novembre 2024 verrà celebrata con numerose iniziative presentate questa mattina nel corso di una conferenza stampa svoltasi nella Sala Cardinale Ugo Poletti del Palazzo del Vicariato. “Nel 324, 1700 anni fa, per la prima volta l’intera comunità cristiana di Roma poté riunirsi per celebrare in un unico edificio”, ha detto mons. Andrea Lonardo, direttore dell’Ufficio per la pastorale universitaria della diocesi di Roma.
Nel corso dell’incontro, moderato da padre Giulio Albanese, direttore dell’Ufficio per le Comunicazioni sociali del Vicariato, mons. Lonardo ha citato solo alcuni dei personaggi che hanno ammirato la “Mater et caput” di tutte le chiese di Roma e del mondo: sant’Agostino, san Gregorio Magno, san Francesco, san Domenico, santa Caterina da Siena, sant’Ignazio di Loyola. E ancora Michelangelo, Caravaggio, Galileo Galilei. “Fu Costantino a costruire a proprie spese la basilica ma a Roma esistevano già almeno 40 chiese – ha proseguito mons. Lonardo –. Non solo domus ecclesiae, perché la comunità cristiana aveva bisogno di luoghi per celebrare, battezzare, vivere la sua vita. Si pensi che le catacombe di Callisto erano proprietà della Chiesa di Roma già più di 100 anni prima di Costantino, anche se la chiesa era ancora perseguitata”.
Al suo interno la basilica di San Giovanni in Laterano custodisce preziosissime reliquie: “Nel ciborio medioevale, oggi in restauro, ci sono le reliquie dei santi Pietro e Paolo – ha rimarcato il direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale universitaria –. Nell’altare c’è quella che, secondo la tradizione, è la tavola sulla quale celebrò san Pietro. Mentre in un transetto laterale vi è poi una tavola di legno di cedro ritenuta quella dell’Ultima Cena”. Queste e numerose altre curiosità sulla basilica, dedicata prima al Salvatore e successivamente ai santi Giovanni Battista e Giovanni Evangelista, saranno svelate da don Andrea Lonardo durante il ciclo di incontri di carattere religioso-culturale sul tema “Da Costantino all’esilio avignonese”. Gli incontri si terranno per 4 martedì: 14, 21, 28 novembre e 5 dicembre. Previsto anche l’acceso a luoghi-simbolo del complesso Lateranense: le logge, l’abside, alcune reliquie, gli scavi.
Fonte: Agensir