Avvenire di Calabria

Mercoledì si terrà la quinta lectio del cammino sinodale. A predicarla sarà il religioso padre Sergio Sala: prosegue il percorso voluto da Morrone

Domani torna l’appuntamento con la lectio con padre Sala in Cattedrale

La vita dei primi cristiani passa sotto la lente d’ingrandimento. Emergono bellezze e difficoltà tutte da affrontare seguendo gli insegnamenti del Vangelo

di Redazione Web

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Domani torna l'appuntamento con la lectio con padre Sala in Cattedrale. Tutti convocati, nessuno escluso, per diventare tessitori di bene. Se l’etimologia di “Concilio” appare semplice, certamente comprenderne la grandezza di questo gesto - tutt’altro che solo simbolico - è un percorso articolato, spesso faticoso.

Domani torna l'appuntamento con la lectio con padre Sala in Cattedrale

Le cronache di questi giorni ci parlano di conflitti, distanze, steccati. Le Sacre Scritture ci invitano - invece - al processo opposto: al «gettare le reti», ogni giorno. Il cammino sinodale della Chiesa di Reggio Calabria per mercoledì prossimo 16 marzo, prevede una nuova “fermata”: i fedeli sosteranno in ascolto della predicazione sull’episodio del Concilio di Gerusalemme (Atti 15, 1-34). In un tempo in cui si parla di negoziati per raggiungere la Pace (come sta accadendo nell’Est Europa), i cristiani sono chiamati - convocati proprio come avviene in un Concilio - a riflettere su come rendere concreto il Vangelo nelle azioni di ogni giorno. La lectio sarà tenuta ancora una volta da padre Sergio Sala, sacerdote della Compagnia di Gesù in riva allo Stretto.


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Come ormai di consueto l’appuntamento è presso la Basilica Cattedrale di Reggio Calabria, alle 18, del prossimo 16 marzo. Per chi è impossibilitato a essere presente fisicamente sarà possibile seguire la meditazione del gesuita in diretta streaming sulla pagina Facebook di Avvenire di Calabria. La riflessione sul Concilio di Gerusalemme è la quinta dall’inizio del cammino sinodale nell’arcidiocesi di Reggio Calabria Bova.

Un percorso di lectio bibliche iniziato lo scorso 3 novembre con la meditazione sulla Pentecoste che, nel corso dei mesi intercorsi, ha toccato da vicino alcuni temi centrali nella vita dei cristiani. A dicembre, ad esempio, padre Sala ha invitato i reggini a ripensarsi come parte di una comunità più ampia, quella dei cristiani. Per farlo, secondo il gesuita, è essenziale rispolverare un valore che sembra essere andato “fuori moda”: la perseveranza. Proseguendo il suo percorso meditativo, padre Sala si è soffermato sulla preghiera come «vaccino contro la discordia».

L'incontro di Cesarea

L’ultima lectio (cronologicamente parlando) vale a dire quella del mese di febbraio 2022 ha analizzato l’incontro a Cesarea tra l’apostolo Pietro e il centurione romano Cornelio, primo fra i pagani a convertirsi al cristianesimo. Quella conversione all’uomo di cui parla Enzo Gatti, per cui «Dio ama tutti allo stesso modo» non fu un processo semplice.

Non mancarono resistenze da parte dello stesso Pietro che ancora oggi, ha aggiunto il gesuita, «sono un monito per la Chiesa: esistono ed esisteranno sempre, ma vanno superate. Anche noi dovremmo dire medamós, guai a noi, se ci chiudiamo nelle nostre idee teologiche, nei nostri riti e nelle nostre norme». Come per Pietro ed i primi cristiani si è trattato di una svolta radicale di prospettiva («cambiava la visione delle cose»), a parere di Sala, il Sinodo dovrebbe servire proprio a questo: «discutere di un cambio di prospettiva, più che affrontare problemi singoli che vanno trattati nelle sedi opportune». Alla base di tutto, c’è sempre la volontà di Dio «che non fa differenze di persone».


PER APPROFONDIRE: Cammino sinodale. Padre Sala: «La preghiera è il “vaccino” contro la discordia»


È il termine “scandalo” ad accompagnare la fine della riflessione. Pietro «che prima era rimasto scandalizzato dalla voce di Dio», ricorda Sala, «ora scandalizza i suoi fratelli tradizionalisti che lo contestano». Dal passato al presente, ha detto ancora il gesuita, «nemmeno papa Francesco sembra preoccupato di scandalizzare gli ipercredenti, i tradizionalisti. Se la Chiesa fosse preoccupata di non scandalizzare i potenti e quelli che si ritengono nel giusto, tradirebbe il Vangelo». Da questo assunto, quindi, si muoverà la nuova lectio in programma per mercoledì.

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