Avvenire di Calabria

Don Demetrio Sergi, donati 188 libri alla Biblioteca diocesana di Reggio Calabria

di Mimmo Mazzù

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È stata formalizzata, con la stesura di un verbale, il ventiquattro luglio 2023, a pochi giorni dall’anniversario della morte di Don Demetrio Sergi, parroco di Gallico Marina, avvenuta il due agosto 1996, la donazione, alla Biblioteca arcivescovile “Domenico Farias” di Reggio Calabria, di centottantotto libri e diciotto quaderni manoscritti appartenuti al suddetto sacerdote. I libri sono in prevalenza di argomento teologico, scritti da celebri teologi dell’epoca, i gesuiti Billot, Brucchuleri, Messineo ed altri, sui quali Don Sergi ha studiato, da studente della Pontificia Facoltà Teologica dell’italia Meridionale dal 1939 al 1942.

Numerosi i libri di pietà e di pratiche devozionali. Don Sergi ha servito la comunità di Gallico Marina per quasi cinquant’anni, con profetiche parole e ancor di più con l’offerta della sua vita, ricordarlo significa renderlo attuale, vicino, trasportarlo nel presente.


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Don Demetrio Sergi nacque a Reggio Calabria nel rione Calamizzi, l’otto luglio 1920 da Paolo e da Vespia Tommasina. Finito il ciclo elementare scelse di diventare ragioniere frequentando l’istituto tecnico commerciale “R. Piria”ma nel 1933, dopo solo due anni di frequentazione di questo istituto, decise di entrare in seminario. A Reggio compì gli studi classici, gli ottimi risultati conseguiti gli consentirono di proseguire la sua formazione alla Facoltà teologica dell’Italia meridionale in Napoli, dove fece il suo ingresso, nella sezione San Luigi, il 20 settembre 1939. Nel giugno del 1943 rientrò a Reggio con un viaggio in treno lungo e difficile a causa della guerra. Nella città si presentò al nuovo arcivescovo Antonio Lanza, insigne professore di teologia morale alla Gregoriana, con il quale parlò della sua ordinazione che in successivi incontri fu stabilita per il 31 ottobre.

Dopo essere stato ordinato sacerdote, fu subito nominato vicario economo della parrocchia di S. Giorgio al Corso di Reggio C. dove rimase dal 15 novembre 1943 al maggio 1947. Fu archivista-tesoriere della Curia arcivescovile dal 1 novembre 1944. Dal maggio 1947 al 10 agosto 1948 fu rettore della Chiesa di S. Francesco di Paola al corso. Professore di matematica al seminario arcivescovile dal 1944. Parroco di S. Maria di Porto Salvo in Gallico Marina dal 10 agosto 1948 al 2 agosto 1996.

Quale parrocchia ereditò don Sergi quando arrivò a Gallico Marina ? : “…condizioni morali della popolazione non generalmente buone, anzi l’immoralità in questi ultimi tempi si fece veramente preoccupante…..”. Per don Sergi si trattò di ricostruire un tessuto umano e cristiano e di guarire le ferite spirituali e materiali del suo popolo dopo la dura esperienza della guerra e della caduta del fascismo. Il suo impegno fu particolarmente profuso nell’accogliere e formare la gioventù e per questo pensò di costruire una “saletta” accanto alla chiesa che fu frequentata per lunghi anni, da tante generazioni di giovani. Si impegnò al restauro della chiesa parrocchiale danneggiata dai bombardamenti e all’acquisto di paramenti e sacre suppellettili. Pensò fin dal 1963 alla costruzione della casa canonica che fu terminata nell’agosto del 1973.

Nel 1980, per iniziativa di alcuni giovani gallicesi, incoraggiati e sostenuti anche economicamente da Don Sergi, iniziò a trasmettere “Radio Gallico”, gli impianti furono ospitati gratuitamente nei nuovi locali parrocchiali. Don Sergi lo considerò uno strumento efficace per raggiungere ed evangelizzare anche i più lontani trasmettendo un programma mattutino di riflessione spirituale breve e intensa. Costante la sua attività pastorale per purificare la pietà popolare da eccessi ed errori e a rinnovare, nei programmi e nei contenuti, la festa patronale in onore della Madonna di Porto Salvo.

Don Sergi visse gli anni del Concilio Vaticano II e il suo rinnovamento liturgico, con grande interesse e entusiasmo ma nel corso degli anni, divenne severamente critico davanti alle sue tante distorsioni, errori, false interpretazioni. Trattando dei voti religiosi e secolari, povertà, castità e obbedienza, durante un’omelia pronunciata nella cappella delle suore S. Famiglia il 22 dicembre 1995, così ebbe ad esprimersi : “…Certe correnti, non di aria fredda, negli ultimi decenni, hanno portato un annacquamento di questi voti, praticamente uno sfilacciamento, un indebolimento attraverso una morale facile, cioè permissiva che giustifica tutto. Il vino quando è annacquato non è più vino autentico, lo stesso i voti di oggi. Io non sono un conservatore, un rigorista, ma non posso accettare tante e varie facilitazioni di comportamento che molto spesso sono peccati gravi e numerosissimi. Io chiedo prima a me stesso poi a ciascuna di voi di essere più severi….”.

Sacerdote povero, casto e obbediente, si era donato tanto generosamente fin dalla sua giovinezza a tutti. I fedeli di Gallico Marina sono stati molto esigenti quando egli era in vita, non gli risparmiarono critiche, talvolta anche cattive, eppure con il cuore amareggiato, egli ha sempre confermato il suo “SI’” al Signore con lucida generosità. Mi piace concludere queste brevi note citando le parole che il sindaco di Reggio C. Giuseppe Reale, indirizzò a don Sergi nel suo biglietto di auguri in occasione del 50° della sua ordinazione sacerdotale: “….La sua volontà di servizio l’ha arricchita giorno per giorno, donando una testimonianza di vita che sola costituisce la sua aureola…….Lei non ha mai disprezzato le piccole cose, l’ordinario, non è mai andato a caccia del nuovo per acquistare popolarità: questo significa che è andato contro il tempo perché pensava all’eternità….”.

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