Avvenire di Calabria

Don Minzoni: card. Zuppi (Cei), “martire non è un eroe, ma persona che ama più delle sue paure e non teme di entrare in conflitto con le ideologie totalitarie e neopagane”

di Redazione Web

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“Il dono d’una fedeltà senza riserve alla propria missione don Minzoni l’aveva chiesto come grazia della prima messa”. L’ha detto ieri sera il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, nell’omelia della messa celebrata ad Argenta, in provincia di Ferrara e diocesi di Ravenna-Cervia, per i 100 anni dall’uccisione di don Giovanni Minzoni, ricordando l’incontro, avvenuto sulla tomba del parroco, di Giovanni Paolo II con i vescovi dell’Emilia Romagna del 23 settembre 1990, descrivendo i preti uccisi prima, durante e anche dopo la Seconda Guerra mondiale.

Di due cose era convinto, il sacerdote, ha aggiunto il porporato: “Che accettando di accorciare la vita per amore di Cristo avrebbe pagato sempre meno di quanto Dio aveva pagato per lui; e che accorciare la vita per amore dei suoi – prima i suoi soldati al fronte, i suoi ragazzi e la sua gente poi – era la via più sicura per raggiungere il perfetto amore di Dio, realizzando al massimo il suo sacerdozio”.

Il suo sacerdozio, sottolineò ancora Giovanni Paolo II, ha ricordato il cardinale, “non sopportava separazione tra l’amore di Dio e la cura pastorale dei fedeli”. È morto per amore, perché per amore di Dio e del suo popolo ha affrontato il male, difeso il Vangelo e donato la vita, consapevole dei rischi. Posto di fronte alla stretta finale, rispose: “Sono pronto a morire”. “Questa è la libertà del cristiano e del testimone – ha ribadito il presidente della Cei – cioè del martire, che non è un eroe, ma una persona che ama più delle sue paure e che non teme di entrare in conflitto con le ideologie totalitarie e neopagane, evidenti o nascoste, con chi calpesta la persona, qualsiasi essa sia, ovunque e sempre. Il cristiano distingue il peccato dal peccatore e non combatte il secondo pensando così di contrastare il primo, ma ama il peccatore proprio perché solo amando combatte il peccato”.

Fonte: Agensir

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