Avvenire di Calabria

Il decreto del ministero del Lavoro prevede uno ''sconto'' sui contributi fino a 350 euro al mese

Donne vittime di violenza, sgravi fiscali per chi le assume

Redazione Web

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Una buona notizia per le donne vittime di violenza inserite in percorsi di protezione da parte dei servizi sociali del Comune di residenza, centri anti -violenza o case rifugio. Il decreto del ministero del Lavoro dell’11 maggio 2018 (pubblicato venerdì in Gazzetta) prevede per il triennio 2018, 2019, 2020 sgravi contributivi fino a 350 euro al mese in favore delle cooperative sociali che assumono donne vittime della violenza di genere. Il decreto, in particolare, fissa un budget di un mi- lione di euro all’anno e prevede che gli sgravi siano riconosciuti in base all’ordine di presentazione delle domande da parte delle cooperative datrici di lavoro. «Si tratta di un altro importante passo in avanti nella creazione di una rete di solidarietà che dia aiuti concreti a chi trova il coraggio di parlare e scelga di difendersi» è il commento della presidente di Telefono Rosa, Maria Gabriella Carnieri Moscatelli. Un’agevolazione importante per chi deve affrontare un percorso difficile a cui si aggiunge, va ricordato, anche la possibilità per le donne lavoratrici vittime di violenza di genere di usufruire di un congedo retribuito, per un periodo massimo di tre mesi. «Anche in questo caso – ricorda la presidente di Telefono Azzurro – la decisione era stata presa per evitare che le donne rinunciassero a denunciare i partner violenti e ad entrare in un programma di tutela per paura delle ricadute sul piano occupazionale ed economico».

I numeri del fenomeno, in Italia, sono agghiaccianti: sono 7 milioni le donne, tra i 16 e i 70 anni, che hanno subito almeno una volta violenza fisica o sessuale nella loro vita e le segnalazioni di stalking e maltrattamenti sono aumentate del 45% dal 2011 al 2016. La maggior parte, di queste violenze, avviene tra le mura domestiche. E la percentuale di denunce è irrisoria: nel caso delle violenze sessuali, per esempio, secondo l’Istat nel 92,5% dei casi le donne che che le subiscono non le denunciano.

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