Avvenire di Calabria

Saranno tre i distretti destinatari della novità: l’obiettivo è capire le cause e migliorare la prevenzione

Dopo sei anni la Regione vara la legge per l’istituzione del Registro dei Tumori

Mangialavori: "Pensare a una legge di tale portata a costo zero è utopia pura"

Federico Minniti

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Già nell’ottobre 2014 dalle colonne di questo giornale interrogavamo il Prof. Iacopino sulla necessità che la Calabria si dotasse di un Registro dei Tumori. “Intuizione”, poi confermata dallo stesso luminare, che il Legislatore regionale aveva avuto ben prima di quell’articolo, esattamente il 25 marzo 2010. Lungi da noi rivendicare primogeniture, ma l’esclamazione che ci sovviene è: meglio tardi che mai. Così nel febbraio del 2016, sei anni e due legislature dopo quella delibera di Giunta, la n. 289, è diventata legge. « Piena soddisfazione per l’approvazione della legge che istituisce il registro regionale dei tumori », esprime il Governatore della Calabria, Mario Oliverio che non lesina complimenti alla propria maggioranza. « Ringrazio i consiglieri Giudiceandrea, Sergio, Bova e Mirabello per averla proposta e l’aula per aver accordato un voto favorevole. La registrazione dei dati oncologici sull’intero territorio regionale è un importante fattore di civiltà a cui la Calabria non poteva sottrarsi ulteriormente, attraverso questo importante strumento di cui ci siamo dotati sarà possibile indagare meglio le cause del cancro, agire sulla prevenzione e analizzare nel dettaglio le terapie più efficaci », ha chiosato Oliverio. In realtà saranno tre, i sub registri, in regione: Cosenza-Crotone, Catanzaro-Vibo Valentia e Reggio Calabria. Una scelta di articolare con capillarità sul territorio una ricerca che intende, in tempi brevi, ma comunque stimabile sempre in un decennio come faceva menzione il Prof. Iacopino nell’intervista a L’Avvenire di Calabria, con il chiaro intento di monitorare il dato del cancro correlato ai fattori ambientali, nonché finalizzando la ricerca per un netto miglioramento della prevenzione, della diagnosi e della terapia della patologia oncologica nel territorio della Regione Calabria, in sinergia con la Commissione regionale oncologica. Un’unica voce fuori dal coro, quella del Consigliere di opposizione, Giuseppe Mangialavori, ma qui lo schieramento politico ha poca importanza. Mangialavori, oncologo di professione, che ha spiegato i motivi del suo dissidio: « così per come ideata, e priva dei necessari emendamenti, che pure avevo puntualmente proposto, è destinata a un certo fallimento. La legge reca in sé lacune macroscopiche e insanabili incoerenze; ma soprattutto registra enormi vizi strutturali. Un esempio? - ha concluso Mangialavori -  Pensare a una legge di tale portata a costo zero è utopia pura ».

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