Avvenire di Calabria

Intervista all'autrice del libro "Storie d'amore e di perdita" che sarà presentato il 4 novembre a Reggio Calabria presso la libreria "Libro amico"

Elaborare un lutto, l’esperienza di “Risalire insieme” diventa racconto

Anna Lisa Nucara offre un importante supporto a chi ha perso una persona cara attraverso il Gruppo di Mutuo aiuto dell'associazione reggina Compagnia delle Stelle

di Davide Imeneo

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«Risalire insieme» questo il motto che unisce i componenti del Gruppo di Mutuo Aiuto de La Compagnia delle Stelle di Reggio Calabria. Stiamo parlando della delicatissima fase dell’elaborazione del lutto: su questo aspetto e tanti altri ci siamo confrontati con Anna Lisa Nucara, che per lo stesso Gruppo dell'associazione reggina offre un importante supporto a coloro che hanno subito la perdita di un familiare o di una persona cara.


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Nucara racconta questa sua esperienza che è anche personale in un libro “Storie d’amore e di perdita” che presenterà il 4 novembre alle 17.30 presso la Libreria Libro Amico di Reggio Calabria.

Di cosa parla il libro “Storie d’amore e di perdita”?

Il libro è il racconto della mia esperienza da volontaria all’interno del Gruppo di mutuo aiuto “Risalire insieme” per l’elaborazione del lutto. Il mio ruolo è quello di facilitatore cioè di aiuto alla comunicazione dei partecipanti alle nostre attività: persone che con lutti diversi decidono di condividere la propria storia di dolore. L’elaborazione richiede dei piccoli cambiamenti e ha come obiettivo finale il recupero del lascito esistenziale della persona perduta.

All’interno della vita familiare si vive, purtroppo, anche il tempo del lutto. In che modo sostenere una persona che vive la perdita di una persona cara?

In questi dieci anni di attività abbiamo ascoltato tantissime storie. Spesso quello che viene fuori è che la persona in lutto è una persona che si sente sola, pur con la presenza di familiari accanto. Raramente si riesce a condividere le proprie emozioni. L’azione del Gruppo di Mutuo aiuto va esattamente nella direzione opposta: nasce una grande solidarietà.

Quali sono le ripercussioni che anche distanza di tempo si manifestano nella vita di chi resta?

Tante persone partecipano alle nostre attività per vie dei lutti non elaborati. Capita, anche, che alcuni non riescano a ricordare, a descrivere la persona che hanno perso, le abitudini in comune. Persone rimaste immobili, refrattarie rispetto ad ogni novità.

L’interruzione di rapporti conflittuali che tipo di cura ha bisogno?

In questi casi il lavoro è sicuramente più difficile. Il rammarico di non aver detto delle cose, magari di non essersi chiariti, di non essersi riconciliati, è pesante. A volte ci sono sensi di colpa, rabbia o rimorso, per non essere stati accanto della malattia o la mancata presenza nel momento del trapasso. Sono percorsi delicati, ci vuole tempo e attenzione alle parole utilizzate, ma anche far emergere il non detto.

In che modo la vostra attività viene supportata dalla Pubblica Amministrazione? Il vostro aiuto a chi perde una persona cara è un diritto?

In nessun modo. Il supporto economico è giunto sempre dall’autofinanziamento. È, però, un aspetto del viver civile che andrebbe affrontato, educando la società a questo argomento. L’auspicio è che questo accada con l’aiuto di tutti.

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