Avvenire di Calabria

Elezioni: mons. Mazzafaro (Cerreto Sannita), “evitare schieramenti e campagne, parlare alle coscienze, a partire dalla sapienza del Vangelo”

di Redazione Web

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“Siamo spessissimo chiamati ad andare a votare per le elezioni comunali, regionali, politiche o europee. Il magistero della Chiesa ci ricorda come la comunità politica e la Chiesa sono indipendenti e autonome l’una dall’altra nel proprio campo. Ma tutte e due, anche se a titolo diverso, sono a servizio della vocazione personale e sociale degli stessi uomini”. Lo scrive mons. Giuseppe Mazzafaro, vescovo di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti, in una lettera inviata a tutti i sacerdoti della diocesi nella invita a prestare attenzione ad una serie di valori considerati prioritari per la fede cristiana in vista delle prossime elezioni.

Il presule riprende alcuni passaggi di Papa Francesco nel nuovo libro “Il Pastore”, in uscita in Argentina: “Quello che non faccio io, né dovrebbe fare la Chiesa, è la politica dei partiti. Ma il Vangelo ha una dimensione politica, che è quella di convertire la mentalità sociale, anche religiosa, delle persone”. Dunque, precisa mons. Mazzafaro, “non la politica dei partiti, ma la politica del Vangelo che non accetta schieramenti se non quelli che portano a stare dalla parte dei deboli, dei poveri, dei bisognosi. Quando difendiamo i ‘piccoli’ facciamo politica e viviamo la forza di parlare a tutti, liberati dal sospetto di interessi personali e di parte. Tante volte anche con intenzioni buone ci si lascia coinvolgere da ‘carrozzoni’ che ci fanno perdere la credibilità e l’autorevolezza di essere pastori di tutti e ci mortifichiamo da soli diventando i sacerdoti che stanno con questo o con quello, lasciandoci alle spalle tanti altri”.

Il presule invita quindi “tutti, a partire da me stesso, a essere prudenti, a evitare schieramenti politici, a evitare campagne elettorali, sapendo parlare alle coscienze, a partire dalla sapienza del Vangelo, di quello che vale e che conta, fiduciosi che dall’ascolto di parole al di sopra delle parti e profondamente radicate nell’umano possano scaturire scelte buone per le nostre comunità, per le nostre ‘polis’”.

Fonte: Agensir

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