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Non è ancora chiara l'entità di quanto accaduto al largo delle coste calabresi. Da quanto si è avuto modo di apprendere, fra le prime frammentate notizie giunte alle redazioni giornalistiche, potremmo trovarci di fronte all'ennesima tragedia del Mediterraneo.
Il fatto è accaduto nella notte tra domenica e lunedì, nel mare compreso tra la Turchia e l'Italia. Una barca a vela, con a bordo un numero non ben definito di migranti, si sarebbe improvvisamente ribaltata.
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L'incidente sarebbe avvenuto nel bel mezzo del Mar Ionio, a circa 120 miglia nautiche dalle coste calabresi. La Guardia costiera è riuscita a raggiungere il luogo del naufragio non senza difficoltà e, in una difficile operazione di soccorso, è riuscita a trarre in salvo una decina di persone di nazionalità iraniana, irachena e siriana.
Le persone soccorse risultano ferite. Sono state trasferite per le cure del caso presso il porto di Roccella Jonica, nella Locride, famoso per essere - dopo Lampedusa - fra le principali porte d'accesso in Europa per i flussi migratori via mare da Est. Qui è stata allestita una tensostruttura gestita da volontari e personale medico.
Le persone sopravvissute, tra cui una donna in gravidanza, facevano parte di un gruppo ben più vasto di migranti scampati ad un naufragio a circa 120 miglia al largo del porto della Locride, forse a causa del maltempo. Si tratta di persone di nazionalità irachena, siriana e iraniana, partite dalla Turchia.
Di quanto è accaduto è stata informata la Procura della Repubblica di Locri, che sta coordinando l'attività investigativa.
Ecco la nota stampa diffusa nel primo pomeriggio dalla Guardia Costiera di Reggio Calabria: «Da questa notte la Guardia Costiera è impegnata nelle ricerche di eventuali dispersi, a seguito del naufragio di una barca a vela con migranti a bordo, partita presumibilmente dalla Turchia».
L’attività, si legge ancora nella nota, « è stata avviata a seguito di un “may-day” lanciato da un'unità da diporto francese, in navigazione a circa 120 mg dalle coste italiane, al limite delle aree SAR di competenza della Grecia e dell’ Italia che, dopo aver segnalato la presenza della barca semiaffondata, recuperava a bordo 12 migranti».
Raccolto il mayday, spiega la Guardia Costiera, «il Centro di Coordinamento del Soccorso Marittimo italiano (IMRCC) della Guardia Costiera di Roma, dirottava immediatamente sul posto due mercantili in navigazione nelle vicinanze, un velivolo ATR42 della Guardia costiera e le motovedette CP305 e CP326 di stanza in Calabria. Sul posto intervenivano anche assetti Frontex. I 12 naufraghi, prima trasbordati dall’unità francese su un mercantile, venivano recuperati a bordo della CP305 che dirigeva verso il porto di Roccella Jonica».
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Una donna, rimasta gravemente ferita durante il naufragio, sarebbe morta durante le fasi di trasporto, prima ancora che raggiungesse la terra. La macchina dei soccorsi si è subito mobilitata. Presso il porto di Roccella sono presenti diverse ambulanze e personale sanitario, attivatisi per affrontare la situazione.
La prefettura di Reggio Calabria, ha reso noto che la motovedetta della Guardia Costiera CP305 è giunta a Roccella Jonica con 12 persone (di cui una deceduta), soccorse in mare a circa 120 miglia dalla costa.
Una cinquantina di persone risulta dispersa a causa del ribaltamento, a circa cento miglia dalla costa della Calabria, della barca a vela sulla quale viaggiavano.
In soccorso dell'imbarcazione è giunto, per primo, un mercantile che ha trasferito successivamente i 12 migranti superstiti su un'unità della Guardia costiera che è poi approdata a Roccella Ionica.
In porto è arrivato anche il cadavere della donna morta dopo essere finita in mare. Sono state attivate adesso le ricerche delle persone disperse, ma al momento (aggiornamento ore 15) non ne è stata recuperata nessuna.
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Proprio a Roccella, i migranti sono stati sbarcati e affidati alle cure dei sanitari del 118. Uno dei migranti è deceduto subito dopo le operazioni di sbarco. «Le ricerche in zona sono attualmente in corso con assetti della Guardia costiera e di Frontex».
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