Avvenire di Calabria

Ennio Coltorti porta “Shylock il giudeo” in scena a Locri

Nuovo appuntamento con la XXX Stagione Teatrale della Locride

di Redazione Web

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Una grande opera osannata dalla critica e amata dal pubblico di sempre

Ennio Coltorti in “Shylock il giudeo” in scena domenica 14 aprile, alle ore 18.00, presso il Palazzo della Cultura, nell’ambito della rassegna “Locri al Teatro”.


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La XXX Stagione Teatrale della Locride, continua con grandi nomi e spettacoli di alto livello e interesse, del panorama nazionale, opere pluripremiate che hanno fatto tappa nei teatri di Locri e Roccella Ionica. Una stagione costellata di successi e grande apprezzamento sta animando la vita culturale calabrese, grazie all’impegno del Centro Teatrale Meridionale diretto da Domenico Pantano.

Capolavoro di Shakespeare

La pièce in questione è tratta da Il Mercante di Venezia di William Shakespeare, regia dello stesso Ennio Coltorti, con Jesus Emiliano Coltorti, Adriana Ortolani, Giuseppe Manfridi, una produzione T. T. R. Il teatro di Tato Russo Coop Arl.

L’opera è una delle più controverse ed enigmatiche di Shakespeare: in una sorta di quinta parete teatrale che equivale a una quinta dimensione. Un personaggio/medium incontra Shylock, il vero protagonista di uno dei massimi capolavori shakespeariani “Il Mercante di Venezia”, dopo la conclusione della vicenda. L’incontro/scontro, divertente e drammatico allo stesso tempo, svelerà le ragioni, condivisibili o no, dell’iconico usuraio.

Lo spettacolo

In un dibattito furente col pubblico, all’interno di uno spazio scenico tradotto in arena secondo i dettami del più autentico teatro elisabettiano, Shylock viene chiamato ad andare al fondo di una storia dal cui lieto fine è l’unico a essere escluso. E nel modo più feroce possibile.
Il medium cercherà di stabilire con lui, a nome dell’intera platea, un abbozzo di difficilissima (e a tratti divertente) comunicazione. Per esplorare e chiarire le ragioni del suo duro comportamento. Shylock ne approfitterà per un proprio “controprocesso” - opposto a quello del quarto atto dell’opera shakespeariana.


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Jessica, sua figlia, che nel dramma non esita a tradirlo fuggendo con un cristiano e oltretutto portando via con sé parte dei beni paterni, si manifesterà. Per cercare di ricucire il rapporto con il padre e rivelando le ragioni del proprio apparentemente ingrato comportamento. Shylock, nella sua rabbiosa requisitoria, denunciando l’ingiustizia a suo dire subita, riversa sui suoi accusatori il suo cieco furore. Fino a ritenersi l’incarnazione di un intero popolo destinato nei secoli futuri alla più atroce delle tragedie collettive. Quasi una folgorante preveggenza del celebre usuraio shakespeariano.

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