
Il dolore che diventa amore, speciale donazione al Tiberio Evoli di Melito
L’iniziativa nasce dal ricordo per l’amata mamma, Maria Assunta Sapone, donna attiva nel sociale e in parrocchia. Il gesto dei figli Chiara, Angelo e Francesco.
Un infermiere in servizio nel carcere "Panzera" di Reggio Calabria è stato arrestato dai carabinieri del Comando provinciale in esecuzione di un'ordinanza del gip su richiesta della Dda, per associazione mafiosa e danneggiamento mediante incendio aggravato dal metodo mafioso. Pasquale Manganaro, 51 anni, di Melito Porto Salvo, secondo le indagini svolte dal Nucleo investigativo di Reggio, è ritenuto responsabile di comportamenti illeciti all'interno del carcere in favore di elementi di spicco della cosca Iamonte, egemone a Melito. Per l'accusa, era il "tramite" degli affiliati detenuti con l'esterno. Un'opera di raccordo, la sua, definita "instancabile e selettiva" dagli investigatori e perfezionata nel tempo con un sistema funzionale al passaggio di messaggi da e verso il carcere dove avrebbe anche fatto entrare oggetti personali per detenuti eccellenti, approfittando del minore controllo cui era sottoposto. In un caso avrebbe incendiato una barca come esecutore di direttive altrui.
L’iniziativa nasce dal ricordo per l’amata mamma, Maria Assunta Sapone, donna attiva nel sociale e in parrocchia. Il gesto dei figli Chiara, Angelo e Francesco.
Si rinnova il tradizionale omaggio dei volontari e della diocesi alla detenute del carcere di Castrovillari. Il vescovo Savino ha fatto giungere la sua preghiera di speranza.
Comincia a sortire i primi risultati il tavolo tecnico istituito l’anno scorso su impulso della Garante dei diritti dei detenuti di Reggio Calabria. La soddisfazione di Giovanna Russo.