Avvenire di Calabria

La richiesta alle amministrazioni penitenziarie della Calabria da parte dell'avvocato Muglia

Fa caldo anche in carcere, il garante chiede misure a tutela della salute dei detenuti

Iniziative simili già avviate in altre regioni italiane, caso esemplare è l'Emilia Romagna

di Redazione Web

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Il Garante regionale dei diritti delle persone detenute della Calabria, Luca Muglia, ha inoltrato alle autorità competenti una nota in cui si chiede vengano adottate misure urgenti in ragione dell’emergenza caldo che si registra, in questo periodo, anche nelle strutture carcerarie. Analoghe iniziative – spiega lo stesso garante - «sono state già assunte in altre regioni d’Italia».

Calabria, fa caldo anche in carcere: ecco le richieste del Garante dei detenuti

Le raccomandazioni a firma del Garante regionale, indirizzate al Provveditore regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, ai Direttori degli istituti penitenziari, al Capo Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ed ai Presidenti dei Tribunali di sorveglianza, evidenziano l’ondata di caldo con temperature record che sta attraversando il Paese e la necessità di intervenire con urgenza a tutela della popolazione detenuta in Calabria.


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«Si tratta – afferma il Garante regionale Luca Muglia – di interventi volti a ridurre gli effetti del caldo record in carcere e ad alleviare il pesante disagio delle persone ristrette, tenuto conto anche dell’assenza di docce nelle camere detentive di alcuni reparti e/o istituti calabresi e dei recenti lavori di ristrutturazione che hanno generato maggiore sovraffollamento».

La richiesta del Garante Muglia è che «venga favorita l’attuazione di misure specifiche: la sospensione delle ore d’aria dalle 13.00 alle 15.00 e il loro spostamento nel tardo pomeriggio; la rimodulazione degli orari di permanenza all’aria aperta, evitando le ore più calde e valutando lo slittamento in avanti delle ore d’aria pomeridiane; l’apertura delle porte blindate delle camere detentive nelle ore notturne per implementare la circolazione dell’aria ed ottenere maggior refrigerio».

Inoltre, Muglia chiede «l’eliminazione di schermature e pannelli in plexiglass sulle porte di accesso delle camere detentive o sulle sbarre delle finestre esterne; il collocamento e/o il potenziamento, nei cortili di passeggio, di punti idrici a getto o di nebulizzatori; la possibilità di acquistare, tramite l’impresa di mantenimento o la lista della spesa, ventilatori a batteria di dimensioni ridotte; la possibilità di fare la doccia anche durante le ore notturne; la previsione di interventi suppletivi per la carenza di acqua; la presenza di menù giornalieri che contemplino alimenti più adeguati alla stagione estiva; l’ampliamento della possibilità di utilizzare frigoriferi nei reparti detentivi».

Iniziative simili già avviate in altre regioni italiane

Tra le altre richieste, «l’incremento della corrispondenza telefonica quale forma di prevenzione a fronte di situazioni di rischio legate al maggiore disagio psicologico; la disinfestazione dei luoghi e la verifica del corretto funzionamento della rete fognaria laddove siano state segnalate o ravvisate problematiche specifiche».

«Mi auguro – conclude il Garante regionale Luca Muglia – che la sensibilità delle istituzioni preposte possa condurre in tempi rapidi all’attuazione degli interventi richiesti dal mio Ufficio. Evidenzio, in proposito, che nei giorni scorsi una iniziativa analoga è stata assunta, con risultati apprezzabili, in Emilia Romagna dal Garante regionale delle persone sottoposte a misure limitative o restrittive della libertà personale, Roberto Cavalieri, unitamente ai Garanti di Piacenza, Parma, Bologna e Rimini. Il versante della tutela dei diritti fondamentali rimane sempre aperto».

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