Proverà a riconfermarsi. Giuseppe Falcomatà è sostenuto da 11 liste di centrosinistra.
Come giudica il calo di consensi che ha registrato? Si sente di fare autocritica?
Rispetto a sei anni fa questa tornata elettorale ha registrato la presenza di più proposte politiche, ognuna di per sé valida, che ha creato una varietà di scelta piuttosto ampia per l’elettorato. Inoltre in questi sei anni noi abbiamo governato e chi ha il compito, l’onere e l’onore di dover gestire la cosa pubblica è naturalmente esposto al giudizio, spesso severo, degli elettori, soprattutto quando i risultati sono viziati da insufficienti risorse necessarie a conseguirli. Nel 2014 le condizioni erano completamente diverse e c’era un carico di aspettative importante perché si veniva da anni di malagestione culminati con scandali e con lo scioglimento per mafia. La sfida che ci si è presentata d’avanti è stata, quindi, difficile e colma di incognite. Abbiamo sempre amministrato tenendo la barra ferma per riportare ordine, trasparenza e legalità all’interno di meccanismi vetusti e arrugginiti, confrontandoci col fardello del Piano di riequilibrio. Potevamo fare di più? Probabilmente sì. Di certo, è stato avviato un programma di risanamento che ha riportato Palazzo San Giorgio a rivedere la luce, a programmare quel futuro che era stato negato ad intere generazioni schiacciate dal peso di un debito ingiusto.
Quali criteri utilizzerà per comporre la sua squadra di Governo?
Sarà il frutto di un ragionamento complessivo costruito insieme ad una coalizione che si è confermata vincente raccogliendo la fiducia della maggioranza dei cittadini. Una testimonianza concreta del lavoro avviato nel 2014 e che, adesso, merita d’essere portato a compimento. Terremo conto delle migliori professionalità a nostra disposizione e dell’attaccamento espresso, con dedizione e impegno, verso la Città.
A quali forze politiche, civiche e sociali si è rivolto per proporsi come «sintesi» elettorale?
Ci rivolgiamo principalmente ai cittadini, a chi vuole veramente e spassionatamente bene a Reggio senza mai perdere di vista la nostra essenza progressista, riformista e antifascista seguendo il solco tracciato dalla nostra Costituzione. Noi siamo quelli che sono P sempre stati dalla stessa parte senza mai vendersi per prebende o facili illusioni. Ho apprezzato il sostegno espresso dal gruppo de La Strada e Riabitare Reggio, coi quali ci accomunano un pezzo di storia e l’impegno per respingere il ritorno delle destre al Comune.
Quali saranno i cinque provvedimenti urgenti che porterà a termine nei primi cento giorni dalla sua rielezione?
Bisognerà puntellare i provvedimenti già avviati come la chiusura definitiva del Piano di riequilibrio per riattivare quei circuiti virtuosi abbassando le tasse e programmando nuovi investimenti. Questo si potrà fare con l’approvazione del prossimo bilancio che sarà il primo atto del nostro secondo mandato e che, grazie alle misure ed alle risorse previste dal Decreto Agosto, libererà la città da un fardello che si porta dietro da ormai troppi anni. Poi, la riapertura della discarica di Melicuccà per liberare definitivamente la Città dal problema dei rifiuti e, contestualmente, concludere l’affidamento del servizio di raccolta alla società in house Castore così da spezzare per sempre il cordone con le aziende private. Avvieremo i concorsi per rinforzare la pianta organica di Comune e Città Metropolitana che soffre di una carenza di personale insostenibile.
Politiche sociali e politiche per la famiglia. Dove pensa di trovare le risorse per erogare dei servizi pubblici essenziali con standard superiori a quelli attuali?
Il risanamento delle casse e la chiusura del Piano di riequilibrio ci consentiranno d’attingere, in maniera importante, dai fondi previsti dal bilancio dando solidità ai programmi già avviati e considerati dalla norma “servizi non essenziali”. In questi anni abbiamo fatto il pane con la farina disponibile, andando incontro alle esigenze delle fasce più deboli nonostante la rigidità imposta sulle finanze dell’Ente. Ma rivendico con orgoglio il fatto che i servizi essenziali alla persona non sono mai stati interrotti, nonostante le difficoltà, e Reggio è una delle poche città in regime di predissesto ad aver garantito continuità. D’ora in avanti, grazie all’impegno profuso per l’approvazione del Decreto Agosto, potremo pianificare di più e meglio.