
Limbadi, il 6 maggio si illumina per Maria Chindamo: memoria viva contro la ‘ndrangheta
Nel nono anniversario della scomparsa di Maria Chindamo, il luogo del delitto si trasforma in
All’origine dell’inchiesta, dunque, vi sarebbe questo complesso sistema di illecito arricchimento posto in essere dagli indagati, in cui spicca la competenza bancaria di Cesare Pravisano (ex funzionario di banca) e Massimiliano Ficarra (commercialista). Successivamente si sarebbe poi aggiunta anche la figura di Bruno De Benedetto, anche lui commercialista. Sono loro i principali indagati dell’inchiesta che hanno poi coinvolto un folto numero di soggetti, reperiti tra familiari, compagne/fidanzate, collaboratori. Alcuni hanno assolto il ruolo di prestanome, altri concorrenti nell’attività criminale.
Secondo quanto appurato dagli investigatori vi sarebbe stato uno sfruttamento strumentale ed illecito di numerose cooperative e consorzi di cooperative. Queste venivano costituite senza che esistesse alcuna realtà mutualistica ed allo scopo di sfruttarne la manovalanza, senza rispettare obblighi fiscali e contributivi; le cooperative venivano così depauperate dell’intero patrimonio per poi essere abbandonate ad un inesorabile destino di fallimento. Al centro di tale sistema fraudolento vi era l’emissione di fatture false con cui ridurre drasticamente l’imponibile dei consorzi e/o delle società fatte figurare come committenti.
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Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ha deliberato lo scioglimento
Il presidente dell’assemblea regionale Mancuso: «Dobbiamo diffondere tra le nuove generazioni la consapevolezza che la lotta alla criminalità è la chiave per costruire un futuro migliore».
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