Avvenire di Calabria

Il "grazie di vero cuore" per tutto ciò che Maria Rita ha fatto nella sua vita terrena. "Aveva la capacità di mettersi in ascolto e in empatia con gli altri"

Figlie della Sapienza, l’esempio di suor Maria Rita Gasperi

Redazione Web

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Come tutti i battezzati, la nostra prima vocazione è quella di puntare alla santità, di vivere una vita basata sulle parole e sugli esempi di Cristo, di vivere radicalmente il Vangelo nella comunità, nella realtà in cui viviamo. Per i religiosi è anche vivere nella castità, nella povertà e nell’obbedienza come S. Luigi Maria di Montfort ha insegnato.
«Con la vita, annunciare l’amore della sapienza eterna e incarnata!», questo l’insegnamento principe di S. Luigi di Montfort, accogliere l’amore Dio giorno dopo giorno con un animo semplice, offrire la vita a Dio e annunciare ai poveri il suo Regno d’amore, di giustizia e di pace.
Carisma che profuse anche alla Congregazione delle Figlie della Sapienza (la cui cofondatrice fu Marie-Louise Trichet) che, ancora oggi, si occupa degli emarginati e degli esclusi dalla società donando loro educazione e cura.
Come ha fatto, per anni, Sr Maria Rita Gasperi, figlia della Sapienza anche lei, morta il 16 febbraio all’età di 81 anni.
Profondo cordoglio ha suscitato nella comunità e in tutta la chiesa reggina che la ricorda per il suo encomiato impegno verso le ragazze-madri, le gestanti nubili e le donne in difficoltà, a Casa Accoglienza e al Centro Sr A. Castellini, che per anni ha gestito con abnegazione ed impegno, con uno spirito di sacrificio, cura ed amore.
Sr Maria Rita ha dedicato tutta la sua vita alla missione del suo padre fondatore, di testimoniare il Vangelo ai più poveri, ha dato la sua vita per i poveri, perché per lei i poveri non sono mai stati un problema ma una risorsa a cui attingere per accogliere e vivere l’essenza del Vangelo.
Donna dal temperamento forte e combattivo ma dal cuore tenero ha da sempre sostenuto la vita nascente ed accompagnato ed incoraggiato tutte quelle donne che hanno scelto la vita nonostante le difficoltà.
Nel 2019 aveva festeggiato i suoi 60 anni di professione «con stupore e riconoscenza» come lei diceva. Trasferita prima a Ravenna e per ultimo a Ventimiglia non ha mai dimenticato gli anni trascorsi a Reggio Calabria, ha sempre mantenuto un contatto con tutti.
Chi le è stato accanto sa bene che è riuscita a tirar fuori il meglio di ciascuno, riusciva a coinvolgere a 360° nella vita comunitaria volontari e chiunque volesse dare semplicemente una mano d’aiuto all’altro.
Sempre vicina anche alle ospiti che professavano un credo diverso da quello cattolico il suo spirito ecumenico le permetteva di scoprire ciò che unisce le varie confessioni cristiane anziché ciò che divide favorendo il dialogo.
La sua capacità di ascolto e l’empatia di «mettersi nei panni dell'altro», di comprendere lo stato d'animo altrui era una sua caratteristica. Capiva le reali necessità ed incoraggiava le persone in difficoltà, a continuare a lottare e sperare.
Per salutarla degnamente vorremmo che a nome di tutte quelle ragazze madri e bambini che hanno ricevuto da lei un aiuto, a nome di tutti i volontari che ha sempre supportato ed accolto amorevolmente e di tutti coloro che a vario titolo hanno collaborato con lei, rivolgerle una preghiera affinché il Signore possa accoglierla nella Gerusalemme celeste e un GRAZIE di vero cuore per per tutto ciò che ha fatto nella sua vita terrena per gli altri e per ciò che gli altri hanno ricevuto da lei. Addio Sr Maria Rita, anzi Arrivederci. 
Angela Iero e Elena Sgro

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