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Un atto non punitivo, ma un’occasione per rinascere. Così il sindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, ha commentato la recente decisione della Prefettura di sciogliere il Consiglio di amministrazione della Fondazione “Corrado Alvaro”.
A fine marzo, la Prefettura di Reggio Calabria ha disposto lo scioglimento del Consiglio di amministrazione della Fondazione “Corrado Alvaro”, con sede a San Luca, al termine di un’istruttoria durata 40 giorni. Le motivazioni del provvedimento parlano di inattività prolungata, criticità gestionali, squilibri finanziari e rapporti familiari poco trasparenti all’interno della governance. Alla guida dell’ente culturale è stato nominato commissario straordinario Luciano Gerardis, già presidente della Corte d’Appello di Reggio Calabria.
La decisione assunta dalla prefettura ha suscitato preoccupazione nel mondo culturale. La Fondazione, dedicata alla memoria di Corrado Alvaro – scrittore e intellettuale simbolo dell’Aspromonte – è considerata un punto di riferimento per la cultura calabrese.
«Riguardo la vicenda della Fondazione Corrado Alvaro – ha dichiarato il sindaco metropolitano di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà – sono convinto che vada messo in campo un approccio costruttivo che punti a raccogliere l'eredità positiva di quell'esperienza, che in tempi passati aveva acquisito un ruolo di grande valore culturale per il nostro territorio. La Fondazione Alvaro non è morta, anzi».
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«L'autorevole guida del Commissario Luciano Gerardis può rappresentare un punto di svolta per l'attività della Fondazione verso un proficuo percorso di crescita culturale», ancora il primo cittadino metropolitano.
Falcomatà ha anche voluto sottolineare l’azione trasparente della Prefettura di Reggio Calabria guidata da Clara Vaccaro: «Ha agito pienamente nell'alveo delle proprie prerogative istituzionali. È da respingere con forza qualsiasi retropensiero rispetto all'operato delle istituzioni territoriali, che non possono essere tirate per la giacchetta in nome di alcuna velleità personale. La dietrologia è una scienza che non ci ha mai appassionato».
Il sindaco ha ribadito che «il provvedimento assunto non ha carattere punitivo». «La Prefettura di Reggio Calabria - ha affermato ancora Falcomatà - ha agito pienamente nell'alveo delle proprie prerogative istituzionali. È da respingere con forza qualsiasi retropensiero rispetto all'operato delle istituzioni territoriali, che non possono in alcun modo essere tirate per la giacchetta in nome di alcuna velleità personale. La dietrologia è una scienza che non ci ha mai appassionato».
«Il Prefetto Clara Vaccaro è persona seria e ha sempre dimostrato di avere a cuore le sorti del nostro territorio. Il suo operato non ha alcun bisogno di difese d'ufficio, ma è bene ribadire che il provvedimento assunto non ha carattere punitivo, ma che al contrario deve rappresentare un'occasione di rilancio delle attività della Fondazione. Da parte nostra, come Città Metropolitana, intendiamo esprimere la nostra piena disponibilità ad affiancare questo percorso», ha concluso Falcomatà.
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