Avvenire di Calabria

La commemorazione sabato prossimo a Locri: tre i momenti

Franco Fortugno sarà ricordato a 16 anni dalla morte: l’iniziativa

A officiare la celebrazione in suo ricordo sarà il vescovo di Locri-Gerace, monsignor Francesco Oliva

di Redazione web

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A Locri la giornata in memoria di Franco Fortugno. Il vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria assassinato dalla 'ndrangheta nel 2005 sarà ricordato sabato 16 ottobre a Locri, in occasione della giornata in suo ricordo. L'appuntamento sarà scandito da alcuni momenti caratterizzati da raccoglimento e riflessione e a cui prenderanno parte le rappresentanze istituzionali. A causa dell'emergenza sanitaria, anche quest'anno la manifestazione si svolgerà in ottemperanza alle vigenti disposizioni anti Covid-19, senza attività convegnistica.

La cerimonia commemorativa si aprirà alle ore 9.15 con la deposizione della corona di fiori da parte delle autorità dello Stato a Palazzo Nieddu del Rio. Successivamente, alle ore 10.00, sarà celebrata la Santa Messa di suffragio presso la Cappella del Seminario Vescovile. A officiare la cerimonia sarà il vescovo di Locri-Gerace, monsignor Francesco Oliva. La giornata si concluderà con il consueto momento di raccoglimento nella cappella del cimitero di Locri, dove riposano le spoglie di Franco Fortugno. Qui verrà deposta una corona di fiori da parte del Consiglio regionale della Calabria.

Franco Fortugno, perché ricordare

A 16 anni di distanza dal brutale assassinio (avvenuto a Palazzo Nieddu del Rio, durante le elezioni primarie de “L’Unione”), resta di fondamentale importanza rinnovare la memoria di Franco Fortugno. Medico, sindacalista, politico autorevole e soprattutto uomo perbene. Fortugno - ancora il suo ricordo - si è sempre speso per l’affermazione della legalità, specie nell'ambito della sanità e per il riscatto civile della Calabria. Alla sua vicenda si lega, inoltre, la prima vera mobilitazione di massa avvenuta in Calabria contro la ‘ndrangheta ad opera dei giovani della Locride. In migliaia fecero sentire la loro voce a tutto il Paese. Scesero in piazza in segno di ribellione ad un omicidio definito dalla Direzione nazionale antimafia «uno dei più gravi delitti politico-mafiosi della storia d’Italia».

“Per il secondo anno consecutivo a causa dell’emergenza sanitaria che il Paese sta affrontando, assieme ai miei figli, ho inteso organizzare questo momento con sobrietà». Così Maria Grazia Laganà, vedova di Francesco Fortugno. Saranno evitate così occasioni di assembramento per i giovani che da sempre rappresentano l’anima e l’energia vitale di questa ricorrenza.


PER APPROFONDIRE: Chiesa e ‘ndrangheta, Oliva: «Noi cattolici non possiamo più essere complici o inerti»


Il 16 ottobre resta, in ogni caso, una data simbolica ed estremamente significativa per questo territorio e per l’intera Calabria, quale occasione per rilanciare e promuovere con rinnovato impegno quegli ideali di democrazia, legalità e convivenza civile che hanno permeato tutta l’esistenza di mio marito. Alimentare la fiamma della memoria significa onorare la vita di Franco e contribuire a dare una speranza di cambiamento e di riscatto ai giovani e a tutti i figli di questa terra che non vogliono arrendersi alla soffocante presenza della ‘ndrangheta”.

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