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“Mi sento un po’ intimidito. So che mi conosco abbastanza bene e so che provo ansia, in alcune situazioni, ma devo mettere da parte questi miei sentimenti e fidarmi di Dio. Papa Giovanni XXIII ha scritto nel suo diario, che ogni notte, prima di andare a dormire, diceva: ‘Bene, mio Signore. È la tua Chiesa. Tocca a te curarla’. Mi sento allo stesso modo”. Questi sono i sentimenti del card. Vincent Nichols, primate di Inghilterra e Galles a qualche giorno dal Conclave. L’arcivescovo di Westminster si trova a Roma e partecipa, oggi, al funerale di Papa Francesco. L’arcivescovo di Westminster è uno dei cardinali elettori del nuovo Pontefice. Insieme a lui sceglieranno il nuovo Papa altri due cardinali inglesi, il cardinale Arthur Roche, prefetto del Dicastero per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, e padre Timothy Radcliffe, teologo domenicano, già Maestro generale dell’ordine. Non voterà, invece, anche se è a Roma e partecipa alle Congregazioni generali, un altro cardinale inglese, Michael Fitzgeral, 87 anni, già presidente del Consiglio Pontificio per il dialogo interreligioso. A Roma Nichols ha rilasciato interviste a diversi giornali, radio e televisioni britanniche, ricordando che “Papa Francesco ha parlato alla nostra umanità e voleva che fossimo grandi nella compassione e nella generosità”. Secondo il cardinale, il più importante documento che lo scomparso Pontefice abbia scritto è stato “Dilexit nos”, “Dio ci ama” nel quale ha spiegato che “il nostro nome è scritto sul cuore di Gesù”.
Fonte: Agensir