Avvenire di Calabria

Funerali Papa Francesco: mons. Redaelli (Gorizia), “ricordiamolo davvero nella preghiera e sappiamo che lui ci ricorderà”

di Redazione Web

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“Ricordiamolo davvero nella preghiera e sappiamo che lui ci ricorderà”. È l’invito rivolto da mons. Carlo Roberto Maria Redaelli, arcivescovo di Gorizia, al termine della liturgia esequiale in piazza San Pietro con la quale il mondo ha dato addio a Papa Francesco. “Una giornata di sole bellissima qui a Roma con tantissima gente. Potevamo vedere dall’altare e dal sagrato della Basilica la moltitudine presente in piazza San Pietro, in via della Conciliazione ma anche nelle vie vicine”, ha sottolineato il presule, ricordando che “diversi applausi hanno sottolineato i passaggi centrali della splendida omelia del Cardinal Re che ha voluto ricordare intanto il centro del Pontificato di Papa Francesco, e cioè la misericordia e la gioia del Vangelo”. “Ma poi – ha aggiunto l’arcivescovo – ha riportato i tanti interventi che Papa Francesco ha fatto a nome non soltanto della cristianità della Chiesa, ma del mondo, al servizio anzitutto della pace, della giustizia, della salvaguardia del Creato, della fraternità universale. Quindi messaggi molto belli ed invito davvero ad andare a rileggere questa omelia proprio perché è una sintesi del pontificato di Papa Francesco”. “L’emozione è stata davvero molta, vedendo davanti a noi schierati tutti Grandi della terra, perfettamente nell’ordine alfabetico francese usato dalla diplomazia”, ha rilevato mons. Redaelli. “Papa Francesco – ha evidenziato – ci lascia: adesso sarà sepolto nella basilica di Santa Maria Maggiore, accanto alla Salus Populi romani, a quell’immagine di Maria che venerava ogni volta che partiva per un viaggio o ritornava. Un gesto ripetuto anche quando è tornato recentemente dall’ospedale che ricordiamo davvero con tantissimo affetto”. “E come diceva a conclusione il card. Re nella sua omelia, lui ci chiedeva sempre di pregare per lui ed a questo punto – ha concluso l’arcivescovo – siamo noi che chiediamo a lui di pregare per noi. Per la Chiesa intera e naturalmente anche per la nostra Chiesa di Gorizia, dove è stato nel 2014 a Redipuglia con l’indimenticabile giorno dove ha parlato – forse per la prima volta – della Terza guerra mondiale combattuta a pezzi, lanciando un fortissimo messaggio di pace”.

Fonte: Agensir

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