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Da un ampio spazio teatrale al campetto in erba sintetica, il sogno chiamato L’HubOratorio realizzato in pochi mesi frutto dell’impegno del parroco don Nino Russo e dei volontari supportati da tanti benefattori. Al taglio del nastro, l’arcivescovo Morrone ha benedetto i nuovi locali: «Iniziativa realizzata da una comunità feconda».
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«Abbiate il coraggio di sostituire le paure coi sogni: non amministratori di paure, ma imprenditori di sogni». Sulla scia di queste significative parole di papa Francesco sono stati inaugurati i nuovi locali dell’Oratorio Parrocchiale “Don Bosco” di Gallico Superiore, interessati da un ampio e creativo restyling frutto dell’intenso e instancabile lavoro dell’intera comunità riunita nelle parrocchie di San Biagio e San Nicola di Bari.
Un sogno, quello del L’HubOratorio, divenuto realtà grazie al carisma e alla tenacia del parroco don Nino Russo ed al contributo concreto di tanti volontari, supportati da diversi benefattori e ditte del territorio. Un lavoro di squadra che ha visto rispondere tutti “presente” in questi mesi e durante la cerimonia di inaugurazione svoltasi domenica scorsa sul palcoscenico del nuovo spazio teatrale, accanto al nuovo campo di calcetto in erbetta sintetica ed alla presenza di un foltissimo pubblico con in testa l’arcivescovo di Reggio-Bova monsignor Fortunato Morrone che ha fortemente sostenuto l’iniziativa e benedetto le opere realizzate.
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«Questo progetto - ha dichiarato monsignor Morrone - è frutto dell’impegno delle persone, dai piccoli ai grandi, di questa comunità. Quando ci si mette insieme con il cuore e con la mente si fanno cose grandi. È un piccolo seme ma, come ci ricorda il Vangelo, se cade nella terra cresce, prende forza e produce molto frutto. Un’opera realizzata senza aiuti esterni, senza finanziamenti, con le proprie forze, con la sola forza della comunità e del suo pastore, don Nino, capace di promuovere la bellezza e la ricchezza umana di questo territorio vivo e fecondo».
«Un evento meraviglioso per Gallico Superiore - ha aggiunto il parroco don Nino Russo un sogno realizzato in pochi mesi grazie al lavoro della comunità, con pochissime risorse economiche e con materiale di recupero. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito alla riqualificazione di queste opere e spero che siano vissute dagli educatori, dai bambini, dai giovani e dagli adulti per formarsi insieme alla vita».
Al taglio del nastro è intervenuto anche il dottor Giovanni Cassone, presidente della Fondazione Clara Travia Cassone che ha dato un importante contributo alla realizzazione dell’opera ed alla quale è stato intitolato il campetto di calcio a 5.
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Al temine della cerimonia di inaugurazione è andato in scena con grande successo il musical “La locanda di Emmaus” preparato per l’occasione, con intenso e appassionato lavoro, da tutta la comunità parrocchiale.
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Lo spettacolo è prodotto da Calabria dietro le quinte, in collaborazione con la compagnia Blu