Avvenire di Calabria

Dura lettera aperta dell'Agedi che critica aspramente le politiche dell'Amministrazione di Reggio Calabria

Genitori dei ragazzi disabili: «Comune, problemi insormontabili»

Redazione Web

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Siamo tutti d’accordo che la disabilità sia un problema. Problema aggravato, però, dalla società civile in cui vivono le persone con disabilità ed i loro familiari. Se poi si ha la “fortuna” di vivere nella Città Metropolitana di Reggio Calabria…il problema diventa insormontabile.  Vogliamo fare una panoramica dei disagi?...SEGUITECI!!

Iniziamo dalle cose “positive”. Il Comune ha stanziato un cifra notevole per l’assistenza scolastica, ha preteso dagli assistenti una formazione adeguata, creando, però, una short list, dalla quale non si evincono i titoli formativi, né i titoli di studio, che ciascun operatore ha acquisito. Ma, cosa più grave, almeno stante le lamentele dei familiari degli alunni disabili, non ha fatto le necessarie verifiche durante  lo scorso anno scolastico. E ancora la retribuzione oraria degli assistenti è diminuita rispetto agli anni precedenti, nonostante  la famigerata formazione professionale che gli operatori hanno raggiunto.

Vogliamo parlare dello sport? Abbiamo salutato con grande speranza ed ottimismo l’apertura della struttura sportiva del Parco Caserta, dove, se non ci sbagliamo, il Sindaco aveva dichiarato, che ci sarebbe stato spazio per tutti i cittadini, abili e disabili che fossero… Con particolare riguardo, ovviamente ai disabili... ma si sa,  i discorsi inaugurali sono sempre ottimistici… la realtà è cosa diversa.  Le persone con disabilità hanno la possibilità di nuotare in 6/8 per corsia, esattamente come le persone cosiddette abili, peccato che molto spesso le persone disabili hanno bisogno di essere seguite in acqua da tecnici specializzati…e, come è chiaro a tutti, in 12/16  per corsia…si nuota …maluccio!!!

Che dire dell’assistenza domiciliare ai disabili adulti?  Sono erogate da 2 a 4 ore settimanali, per i quali è stato fatto un tentativo da parte del Comune, di esigere una compartecipazione. Compartecipazione, come abbiamo sempre sostenuto, sacrosanta, ma la compartecipazione vale per tutto l’arco della giornata, non solo per misere 3 ore (di media) settimanali!!!!

 Nel 2017, dopo anni e anni di mala gestione,  abbiamo creduto al “novo corso”, alla “nuova primavera reggina”…ma ancora la stiamo aspettando…ma non disperiamo!!

E arriviamo al problema attuale..IL TRASPORTO DELLE PERSONE DISABILI verso le scuole e i centri socio-riabilitativi.  In questo campo … brancoliamo nel buio. Questa Associazione si è sempre battuta per ottenere da parte degli enti preposti, i servizi e non un assegno a titolo di rimborso (diverso discorso si potrebbe fare per l’”assegno di cura”, ma questo è competenza della Regione Calabria). I motivi sono noti, il servizio comunale offre delle garanzie che il privato non può offrire. Il servizio comunale raggiunge tutte  zone del comprensorio, cosa che i privati non garantiscono. Il servizio comunale deve seguire precise regole, cosa che i privati non fanno … potremmo continuare, ma rischiamo di ripeterci. E veniamo alla modalità di erogazione dell’assegno di servizio.

Ogni anno il settore welfare ha cambiato le regole...tanto per complicare la vita alle famiglie delle persone disabili…strano, vero? Ma non dovrebbe, invece, semplificarla????   Fino al 2014 l’assegno veniva erogato in base all’ esibizione dell’ISEE familiare. Nel 2016, a seguito della nuova normativa e soprattutto a seguito della circolare INPS 171 del 18.12.2014 (che, si sa, “detta legge” nei confronti degli Enti Pubblici)  a fronte della richiesta dell’assessorato di produrre l’ISEE familiare, questa Associazione ha fatto  presente al dirigente e ai funzionari, che limitatamente alle persone disabili adulte, era subentrata una nuova normativa e la relativa circolare esplicativa dell’INPS.  I dirigenti hanno preso atto della normativa e hanno accolto il nostro rilievo accettando che, per gli adulti,  si presentasse l’ISEE cosiddetto “ristretto”. Quest’anno, a parte il fatto che l’avviso relativo alla domanda da produrre per ottenere il famigerato assegno  per l’anno 2017 è datato 20 ottobre 2017 , l’avviso parla di ISEE Familiare, anche per i disabili adulti. Ci siamo ribellati, abbiamo parlato con la dirigente, con l’assessore, ma a nulla sono valse le nostre parole e la documentazione che abbiamo esibito. Le risposte sono state vaghe, imprecise.  Dai colloqui avuti, abbiamo però appreso che ….”l’anno scorso è andato in cavalleria…. quest’anno, invece, si fanno le cose secondo le regole”...che strano, noi pensavamo di non aver ricevuto nessuna “grazia divina”, a dire il vero pensavamo che le norme dello Stato, andassero seguite, sempre e comunque. Visto che non è subentrato nessun nuovo decreto in merito, delle due l’una...o lo scorso anno è stato fatto un abuso, oppure lo si sta facendo quest’anno …. come dicono coloro che hanno gli  studi, tertium non datur.   Parlando con l’assessore al welfare,  abbiamo ribadito l’importanza di ottenere il servizio e non un rimborso, e l’Assessore ha concordato con noi e ci ha detto che “i soldi non sono un problema, quelli si trovano” …quasi non credevamo alle nostre orecchie…ma come i suoi predecessori non hanno fatto altro che, come si suol dire “piangere miseria”, i soldi non c’erano, erano stati sperperati precedentemente, ecc. ecc... adesso apprendiamo con estremo piacere, che non sono più un problema e questa è una notizia BELLISSIMA!!!! Ci domandiamo: ma se non è un problema di soldi, come mai non si sono trovati prima?

Veniamo all’avviso, all’art. 2 riconosce il diritto all’assegno a tutte le persone disabili in condizione di gravità, dando la preferenza ai minori che frequentano le scuole. Diritto che ribadisce più chiaramente all’art. 4, subordinandolo:

  1. all’età che deve essere compresa tra i 5 e 65 anni
  2. Alla certificazione ai sensi della l. 104/92
  3. Alla residenza nel Comune di RC
  4. Alla frequenza di centri socio educativi e socio riabilitativi nel territorio comunale

All’art. 5 si parla di composizione delle graduatorie, sono previste alcune priorità, alcune delle quali, sono poco comprensibili. Tra queste priorità, al contrario di quanto  riferito dalla dirigente, non c’è la certificazione ISEE familiare. Tutto sembrerebbe andare liscio, se non fosse per l’articolo 3 che prevede delle fasce di reddito, in base alle quali verrà commisurato l’assegno di servizio.  Allora riepiloghiamo, L’ASSEGNO DI TRASPORTO, PER LE PERSONE DISABILI è UN DIRITTO DA EROGARE IN MODO PROPORZIONALE, PECCATO, PERO’ CHE QUESTO DIRITTO CESSA DI ESSERE TALE SE LA FAMIGLIA HA UNA CERTIFICAZIONE ISEE SUPERIORE A 35MILA EURO.  Avremmo potuto concordare con tale decisione se fosse stato previsto per  coloro che hanno una certificazione  ISEE familiare (per i disabili minori) o ISEE ridotto (per i disabili adulti) superiore a 35mila euro, in ragione del loro conclamato diritto, un rimborso anche solo di un euro!!!! Avrebbero così mantenuto un diritto, ma  così non è stato, IL COMUNE SUPERATA UNA CERTA SOGLIA, NEGA IL DIRITTO CHE AVEVA – RIPETIAMO – RICONOSCIUTO A TUTTE LE PERSONE DISABILI, il che è ASSURDO!!!! 

Sia chiaro, siamo convinti che le fasce deboli economicamente parlando, debbano essere assistite e supportate dal Comune, ma si tratta appunto di assistenza, che si attua in forme diverse dall’erogazione dei diritti, che invece spettano a tutte le persone disabili. Per questo motivo non possiamo accettare “gli insegnamenti”  dell’Assessore al Welfare che parlando del bando ha affermato che si vogliono salvaguardare le fasce economicamente deboli. Discorso questo, scontato, cara dottoressa, tanto più per chi, come noi, fa volontariato da oltre 40 anni...ma ribadiamo I DIRITTI SONO COSA DIVERSA DALL’ASSISTENZIALISMO, DOVUTO, RIPETIAMO, A CHI è ECONOMICAMENTE SVANTAGGIATO.

 

* Il Comitato Direttivo dell’A.GE.DI. onlus

Associazione Genitori di Bambini e Adulti Disabili

Reggio Calabria

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