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“L’attuale fase storica, contrassegnata da tensioni che rischiano di creare nuove fratture a livello globale, sottolinea ancora di più il valore importante di realtà come questa. Solamente il dialogo e la cooperazione – fondati sul rispetto reciproco e sul valore inalienabile della persona umana, in tutte le sue diverse manifestazioni – potranno debellare i fantasmi che si riaffacciano dell’imperialismo e consentire di affrontare con successo i problemi che mettono a rischio l’umanità e il suo futuro: i cambiamenti climatici, con l’estensione della desertificazione, la transizione energetica, per assicurare opportunità di crescita, in questo modo, alle giovani generazioni in tutti i continenti”. Lo ha affermato oggi a Tashkent il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della cerimonia di conclusione del seminario “Direzione 4.0: Collaborazione su istruzione e innovazione per la trasformazione dell’industria dell’Uzbekistan”.
“Siamo in un Politecnico e, naturalmente, il vostro impegno quotidiano si confronta con temi come la ricerca sui nuovi materiali, la digitalizzazione dei processi produttivi e la diffusione dell’intelligenza artificiale, che sono al centro dell’odierno seminario, aspetti destinati ad avere sempre più, nel futuro, un ruolo significativo”, ha osservato il Capo dello Stato sottolineando che “in questi ambiti, la collaborazione fra Uzbekistan e Italia è promettente, come evidenziano le iniziative e i progetti sulle fonti di energia rinnovabile, sui nuovi vettori energetici come l’idrogeno e sulla valorizzazione e conservazione del patrimonio storico-artistico, lanciati dai due Politecnici”, quelli di Torino e Tashkent.
“Le conoscenze specialistiche, da sole, non sono tuttavia sufficienti a soccorrere le gestioni delle complesse problematiche che interessano i nostri tempi”, ha ammonito Mattarella, rivolgendosi agli studenti presenti: “Per governare le tecniche, per coglierne l’impatto sulle società e sulle persone, per accrescerne le ricadute positive in termini di progresso, è infatti necessario un approccio che coniughi saperi scientifici e saperi umanistici”, ha spiegato.
Fonte: Agensir