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Giovedì 27 marzo, presso la Sala Perri della Città Metropolitana in Piazza Italia a Reggio Calabria, si è tenuta la conferenza sui tesori di Gerace, promossa da Archeoclub Area Integrata dello Stretto in collaborazione con il progetto Archeocomunidiqualità. Relatore d’eccezione Giuseppe Mantella, direttore della Cittadella Vescovile, che ha accompagnato il pubblico in un percorso affascinante tra passato e futuro, approfondendo la storia e il valore della Cattedrale di Gerace.
L’incontro si è inserito all’interno di un ciclo di conferenze mensili dedicato ai dieci Comuni sottoscrittori dell’Accordo di Collaborazione “Archeocomunidiqualità”, nato nel 2013 con l’obiettivo di promuovere in maniera sinergica i beni culturali presenti sul territorio. Dopo Monasterace, con il complesso termale e i mosaici del Parco Archeologico Antica Kaulonia illustrati dall’archeologa Maria Teresa Iannelli, e Stilo, con l’intenso intervento dell’archeologo Francesco Cuteri, è toccato a Gerace offrire il suo patrimonio alla riflessione collettiva.
A fare da cornice alla conferenza, i saluti istituzionali del sindaco della Città Metropolitana Giuseppe Falcomatà, della dottoressa Rosanna Trovato, presidente di Archeoclub A.I. Stretto, del consigliere metropolitano e sindaco di Gerace Rudi Lizzi, del delegato al turismo Giuseppe Ranuccio, e l’introduzione della dottoressa Francesca Crea, vicepresidente di Archeoclub A.I.S. e coordinatrice del progetto Archeocomunidiqualità.
Nel suo intervento, Giuseppe Mantella ha affrontato il tema “Gerace: rileggere il passato, progettare il futuro”, evidenziando come la storia pluristratificata del borgo sia rappresentativa delle principali vicende insediative della Calabria a partire dalla tarda antichità.
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Gerace conserva ancora oggi l’impianto urbanistico del castrum bizantino, con tracce delle mura, del castello e una straordinaria ricchezza di edifici sacri, tra cui San Giovannello, mirabile esempio di tempio bizantino, l’Annunziatella e San Nicola del Cofino.
Ma al centro della conferenza è stata la Cattedrale, definita «una delle architetture più importanti del Meridione d’Italia per bellezza, dimensioni e armonia». Costruita su un sacello bizantino, oggi inglobato nella cripta, la basilica si presenta con tre navate e venti colonne di spoglio di epoca imperiale, segno tangibile del suo legame profondo con le stratificazioni storiche del territorio.
Mantella ha condiviso con il pubblico gli esiti degli scavi e dei restauri recenti, che hanno permesso una nuova lettura di parti rilevanti della struttura, restituendo valore a elementi dimenticati e svelando aspetti inediti del complesso.
Questi lavori si sono svolti anche grazie al progetto “Arte e Fede”, diretto dallo stesso Mantella, in collaborazione con la Diocesi di Gerace, università ed enti di ricerca nazionali. Un progetto che ha generato conoscenza condivisa, arricchendo il dibattito scientifico e rafforzando la consapevolezza del valore del patrimonio locale.
L’incontro si è concluso con un richiamo alla centralità di Gerace come borgo vivo, capace di coniugare memoria storica e progettualità futura, non solo come città-museo, ma come attrattore culturale e turistico ormai riconosciuto anche a livello nazionale.
L’iniziativa si è inserita nel rilancio del progetto Archeocomunidiqualità e nella distribuzione della guida “I 70 km d’oro: dalla Bovesia alla Locride”, ristampata in 5.000 copie con il contributo di Archeoclub A.I. Stretto e distribuita gratuitamente a musei, comuni e agenzie di viaggio: un itinerario unico per la ricchezza dei siti archeologici, storici e artistici che lo compongono.
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