Diocesi: Siena, il 7 ottobre il card. Lojudice guiderà il Rosario per la pace
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La diocesi di Rimini, accogliendo l’invito di Papa Francesco, rilancia la Giornata mondiale dei poveri, istituita dallo stesso Pontefice, che nel suo settimo anno si propone con il titolo “Non distogliere lo sguardo dal povero”. Per la ricorrenza, che sarà celebrata domenica 19 novembre, la diocesi propone una serie di iniziative per sensibilizzare le comunità ecclesiali e la società civile riminese a rivolgere sempre maggiore attenzione alle diverse forme di povertà che si stanno acutizzando sul territorio, incentivando la ricerca di soluzioni concrete e continuative, che coinvolgano non solo la Caritas e le diverse realtà di volontariato, ma ogni persona e famiglia.
Nello specifico, la diocesi riminese propone alcuni gesti affidandoli alla valutazione di ogni parrocchia e zona pastorale. A tutta la comunità è rivolta l’iniziativa “Aggiungi un posto a tavola”, che consiste nell’accogliere i poveri a pranzo, nella forma di un pranzo comunitario o in altre forme che consentano un rapporto personale, diretto con le persone in difficoltà. Per quanto riguarda la liturgia del 19 novembre, la Diocesi invita a diffondere testimonianze di volontari che si occupano di persone in condizioni di povertà e fragilità, oltre a raccogliere generi alimentari per le famiglie in difficoltà. Infine, guardando al mondo dei giovani impegnati con la catechesi, si esorta alla partecipazione alla Colletta Alimentare, organizzata dal Banco Alimentare sabato 18 novembre presso i supermercati della zona, consentendo ai giovani di fare esperienza diretta di solidarietà facendo la spesa per i poveri.
“In molte parrocchie domenica si vivranno momenti di attenzione per le persone che versano in stato di difficoltà – sottolinea il vescovo di Rimini, mons. Nicolò Anselmi –. Questa preziosa attenzione dovrebbe, per la verità, perdurare tutto l’anno e ci invita a essere attenti a chi di fianco a noi vive un momento difficile, di povertà materiale, ma è afflitto anche da altre forme di povertà (solitudine, fragilità, età avanzata, malattia). Gesù dice: ‘Beati i poveri’. Vorremmo veramente che queste persone fossero beate, cioè piene di attenzioni da parte di Dio (che le riserva sicuramente) e da parte della comunità cristiana. Beati anche coloro che sanno chiedere aiuto e sanno accogliere l’aiuto degli altri”.
Fonte: Agensir
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