Avvenire di Calabria

Il messaggio del Santo Padre scelto per la giornata di oggi è un invito a riflettere sulle tante povertà del presente

Giornata mondiale dei Poveri, il Papa: «Ecco la povertà che ci rende ricchi»

L'invito del Pontefice: «La sfida di oggi è superare la cultura dello scarto che non concede vie d'uscita»

di Redazione Web

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Si celebra oggi la VI Giornata mondiale dei Poveri voluta da papa Francesco. Una giornata che vuole mettere al centro dell'attenzione delle comunità le persone che vivono in uno stato di bisogno o ai margini. «Gesù Cristo si è fatto povero per voi» è il messaggio scelto, quest'anno, dal Santo Padre per aiutarci a riflettere «sul nostro stile di vita e sulle tante povertà del momento presente».

La Giornata mondiale dei poveri fu proposta per la prima volta nel 2017 per volontà di papa Francesco, per sollecitare la Chiesa a usciere dalle proprie mura e incontrare le tante «povertà» presenti oggi nel mondo.


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L'iniziativa è giunta alla sesta edizione e il tema scelto dal Papa per quest'anno viene dalle parole dell'apostolo Paolo ai primi cristiani di Corinto: «Gesù si è fatto povero per voi» (Cor. 2, 8-9).

Giornata mondiale dei poveri, il messaggio di papa Francesco

Nel messaggio diffuso lo scorso 13 giugno, festa di Sant'Antonio da Padova, lo stesso papa Francesco nel presentare la Giornata mondiale dei Poveri, la definisce una «sana provocazione per aiutarci a riflettere sul nostro stile di vita e sulle tante povertà del momento presente».

Lo sguardo è rivolto alla guerra, a tutte le guerre sparse per il mondo che «stanno mietendo morte e distruzione» e a cui, quest'anno, si è aggiunto anche il conflitto in Ucraina.

«Quanti poveri - continua il Papa nel suo messaggio - genera l’insensatezza della guerra! Dovunque si volga lo sguardo, si constata come la violenza colpisca le persone indifese e più deboli. Deportazione di migliaia di persone, soprattutto bambini e bambine, per sradicarle e imporre loro un’altra identità».

Il pensiero di Francesco è rivolto ai milioni di donne, bambini, anziani «costretti a sfidare il pericolo delle bombe pur di mettersi in salvo cercando rifugio come profughi nei Paesi confinanti. Quanti poi rimangono nelle zone di conflitto, ogni giorno convivono con la paura e la mancanza di cibo, acqua, cure mediche e soprattutto degli affetti. In questi frangenti la ragione si oscura e chi ne subisce le conseguenze sono tante persone comuni, che vengono ad aggiungersi al già elevato numero di indigenti».

Nella scelta di povertà di Gesù un forte messaggio di pace e speranza

«Come dare una risposta adeguata che porti sollievo e pace a tanta gente, lasciata in balia dell’incertezza e della precarietà?», si domanda il Santo Padre che aggiunge: «In questo contesto così contraddittorio viene a porsi la VI Giornata Mondiale dei Poveri, con l’invito – ripreso dall’apostolo Paolo – a tenere lo sguardo fisso su Gesù, il quale «da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà» (2 Cor 8,9). Nella sua visita a Gerusalemme, Paolo aveva incontrato Pietro, Giacomo e Giovanni i quali gli avevano chiesto di non dimenticare i poveri».

«La comunità di Gerusalemme, in effetti, si trovava in gravi difficoltà per la carestia che aveva colpito il Paese. E l’Apostolo - ricorda ancora il Papa - si era subito preoccupato di organizzare una grande colletta a favore di quei poveri. I cristiani di Corinto si mostrarono molto sensibili e disponibili. Su indicazione di Paolo, ogni primo giorno della settimana raccolsero quanto erano riusciti a risparmiare e tutti furono molto generosi».

Un esercizio d'amore, che si ripete ancora oggi, «come se il tempo non fosse mai trascorso da qule momento, ogni domenica, durante la celebrazione della santa Eucarestia». In quel momento, dice il Papa, compiamo il medesimo gesto, mettendo in comune le nostre offerte perché la comunità possa provvedere alle esigenze dei più poveri. È un segno che i cristiani hanno sempre compiuto con gioia e senso di responsabilità, perché nessun fratello e sorella debba mancare del necessario».

L'invito del Papa: «Liberiamo dalla cultura dello "scarto"»

«Davanti ai poveri - continua il Papa - non si fa retorica, ma ci si rimbocca le maniche e si mette in pratica la fede attraverso il coinvolgimento diretto, che non può essere delegato a nessuno». Insomma, è l'invito del Papa, non facciamo prenderci dalla «rilassatezza che porta ad assumere comportamenti non coerenti, quale è l’indifferenza nei confronti dei poveri».

Il vero problema, aggiunge il Santo Padre nel suo messaggio per la sesta Giornata mondiale dei poveri - tuttavia - non è solo il denaro. C'è una povertà «che uccide» ed è la miseria, «figlia dell’ingiustizia, dello sfruttamento, della violenza e della distribuzione ingiusta delle risorse. È la povertà disperata, priva di futuro, perché imposta dalla cultura dello scarto che non concede prospettive né vie d’uscita».

Il paradosso della vita di fede: la povertà che ci rende ricchi

Nel suo messaggio per la Giornata mondiale dei poveri che si celebra oggi, papa Francesco, facendo ancora riferimento all'apostolo Paolo, parla «del grande paradosso della vita di fede: la povertà di Cristo che ci rende ricchi». Se Paolo, infatti, «ha potuto dare questo insegnamento – e la Chiesa diffonderlo e testimoniarlo nei secoli – è perché Dio, nel suo Figlio Gesù, ha scelto e percorso questa strada. Se Lui si è fatto povero per noi, allora la nostra stessa vita viene illuminata e trasformata, e acquista un valore che il mondo non conosce e non può dare. La ricchezza di Gesù è il suo amore, che non si chiude a nessuno e a tutti va incontro, soprattutto a quanti sono emarginati e privi del necessario».


PER APPROFONDIRE: Giornata mondiale dei poveri, le celebrazioni a Reggio Calabria


Da qui l'invito affinché questa sesta Giornata mondiale dei Poveri «diventi un’opportunità di grazia, per fare un esame di coscienza personale e comunitario e domandarci se la povertà di Gesù Cristo è la nostra fedele compagna di vita».

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