
«Ogni voce ha potere anche senza suono»
La voce non è solo suono. È relazione, identità, cultura. È gesto, sguardo, movimento. In
«L'Italia è rimasta uno dei pochi paesi a non riconoscere la Lingua dei segni, una lingua che favorirebbe l'inclusione della comunità delle persone sorde, oggi una minoranza linguistica e culturale. Pertanto chiediamo il riconoscimento della Lingua italiana dei segni (Lis) — una vera e propria lingua con propria struttura linguistica ed un vocabolario — che è usata da decine di migliaia di persone sorde lungo tutta la penisola». È quanto dichiara Giovanni Paolo Ramonda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, in occasione della Giornata internazionale delle lingue dei segni, che si è tenuta ieri. «Nella Convenzione Onu per le persone con disabilità si invitano tutti gli Stati a promuovere e diffondere la lingua dei segni», conclude Ramonda. «In questo modo si consentirebbe alle persone sorde, in particolare ai bambini, di imparare una lingua con cui comunicare con l’ambiente circostante».
La voce non è solo suono. È relazione, identità, cultura. È gesto, sguardo, movimento. In
Dopo il voto all’Onu di ieri, in cui l’Occidente si è diviso sulla condanna della Russia per l’aggressione all’Ucraina, facciamo il punto con l’inviato di Avvenire, Paolo Lambruschi.
Conclusi a Roma i lavori della Conferenza episcopale italiana: priorità al Giubileo, ai giovani e alla giustizia sociale