Ospedale Bambino Gesù: Roma, oggi la visita di una delegazione della Nazionale di calcio
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Il tradizionale convegno di novembre organizzato dal Servizio diocesano per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili è stato dedicato quest’anno all’avvio del progetto diocesano “Il coraggio di guardare”. Nel Centro pastorale a Bolzano sono state approfondite oggi le prospettive di attuazione del percorso che si basa su tre fasi per affrontare gli abusi e le forme di violenza: “chiarire, elaborare, prevenire”. Il progetto – spiega la diocesi in una nota diffusa oggi – si estende fino a giugno 2026 ed è sviluppato in collaborazione con l’Istituto di antropologia della Pontificia Università Gregoriana. Il vescovo Ivo Muser all’apertura del convegno: “Con questo convegno la nostra diocesi lancia un chiaro segnale: affrontare i casi di abusi è uno dei compiti prioritari e pastorali della Chiesa. Si tratta di un cambiamento di mentalità di tipo culturale e strutturale. Ciò che è richiesto e incoraggiato è un atteggiamento cristiano consapevole e interiorizzato, che garantisca che la Chiesa sia in tutti i suoi ambiti un luogo sicuro per i minori e le persone vulnerabili”.
Circa 80 persone hanno partecipato al convegno. Sono persone provenienti da organizzazioni ecclesiali e non, rappresentanti delle istituzioni, di magistratura e forze dell’ordine. Don Gottfried Ugolini, che presiede il gruppo direttivo incaricato del lavoro preparatorio, ha definito le caratteristiche centrali del progetto diocesano: “L’ascolto dalla prospettiva delle persone coinvolte, l’indipendenza delle indagini, un approccio trasparente, la considerazione delle particolarità linguistiche e culturali del nostro territorio”.
Al convegno tre vittime di abusi hanno raccontato esperienze, preoccupazioni e desideri. Richard Kick, oggi presidente del Comitato consultivo delle vittime dell’arcidiocesi di Monaco, ha sottolineato l’importanza di ascoltare le persone colpite, di prenderle sul serio e di coinvolgerle come esperti nel processo di elaborazione. “I sopravvissuti devono essere considerati nel loro essere persone. Le ferite restano ferite”. Il progetto triennale “Il coraggio di guardare” ha come primo passo l’esame degli archivi diocesani. Questa verifica sarà svolta sotto la guida del rinomato studio legale Westpfahl-Spilker-Wastl di Monaco di Baviera in collaborazione con lo studio legale Kofler-Baumgartner-Kirchler & Partner di Brunico. Su queste basi verranno raccolte informazioni sui casi di abuso tramite la compilazione di questionari e saranno intervistati testimoni dei fatti. I risultati verranno pubblicati e costituiranno la base per il lavoro di elaborazione e prevenzione.
Fonte: Agensir
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