
Per la giornata del Jazz Francesco Cafiso e la Rhegium Orchestra
Ritorna a Ecojazz dopo 10 anni dalla sua ultima esibizione nel 2015 coinvolgendo gli spettatori
Francesco Augurusa, presidente dell’Ucid Calabria e vicepresidente vicario nazionale dei Giovani Imprenditori Cristiani, lancia un appello per costruire un futuro nella regione e garantire il diritto dei giovani a restare nella propria terra: dalla formazione al lavoro, fino al dialogo intergenerazionale.
La Calabria è una terra dal futuro incerto, come evidenziato dal Rapporto Svimez 2024. È urgente promuovere uno sviluppo continuativo e una coesione socio-territoriale, sfruttando il ruolo strategico che la regione avrà nel Mediterraneo nei prossimi decenni.
Serve creare sinergie tra i principali attori profit e non-profit per azioni coordinate: rafforzare la pubblica amministrazione, migliorare i servizi essenziali e formare una nuova classe politica orientata ai valori.
I giovani restano se hanno prospettive di futuro. È essenziale puntare sia sulla creazione di lavoro sia sull’imprenditorialità in settori strategici come agricoltura 4.0, energie rinnovabili, smart manufacturing e intelligenza artificiale. Le competenze non mancano, basti pensare che quest’anno l’UniCal è stata celebrata come la migliore tra i grandi atenei d’Italia.
PER APPROFONDIRE: Calabria e il diritto dei giovani a restare, Vito Teti: «È la sfida per il futuro»
Moltissimi professori di rango internazionale si sono trasferiti qui per insegnarvi. In questa direzione, con la Fondazione Antonio Emanuele Augurusa - di cui sono presidente - abbiamo creato un modello di formazione professionale e inclusione socio-lavorativa, il Virtus Lab, per ridurre lo skill mismatch e rispondere alla sfida della disoccupazione giovanile. Con questo strumento abbiamo creato centinaia di posti di lavoro anche al Sud.
La Fondazione Augurusa ha sviluppato il paradigma della Restituzione Generativa, fondato sulla volontà e capacità di creare circuiti virtuosi di impatto sociale e sviluppo sistemico, sostenibili e autoalimentati nel tempo. Si concretizza attraverso modelli operativi, piattaforme multi-stakeholder che favoriscono il community engagement e la cooperazione tra attori, per garantire che la società partecipi al proprio sviluppo e ciascuno restituisca in proporzione alle proprie capacità finanziarie, strategiche e relazionali, creando valore condiviso per territorio e comunità. La Restituzione Generativa può valorizzare i giovani come primi attori di cambiamento e driver di trasformazione nei loro paesi d’origine, assicurando loro un elemento spesso dato per scontato: la libertà di scegliere se restare o partire, collaborando e condividendo.
I giovani in Calabria vivono un precariato esistenziale. Secondo Eurostat 2024, la regione è la più povera dell’Unione Europea, con quasi il 50% della popolazione in deprivazione e a rischio di povertà o esclusione sociale. In questo contesto, il diritto a restare, senza garanzie concrete, rischia di essere uno specchietto per le allodole. È indispensabile lavorare sugli strumenti mancanti per garantire diritti fondamentali come famiglia, lavoro e salute. Serve un radicale cambio di mentalità che vada al cuore del problema e non proponga semplici soluzioni-palliativo.
Invito le giovani generazioni a non cedere alla rassegnazione per questa nostra terra, amara quanto meravigliosa. L’emigrazione dal Sud è una storia antica, che ci accompagna nei racconti degli anziani e riecheggia nel presente. Eppure, possiamo ancora invertire la tendenza. Come nuovo Vice-presidente Vicario dei giovani imprenditori cristiani, lancio la sfida “Re-shape Calabria 2050”.
Con UCID, puntiamo a costruire un dialogo intergenerazionale, intrecciando tradizioni e innovazione per delineare il futuro della Calabria. A guidarci è il sentimento della Restanza, come ben lo definisce il professor Vito Teti: «sentirsi ancorati e insieme spaesati in un luogo da proteggere e nel contempo da rigenerare radicalmente».
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