Avvenire di Calabria

Giuseppe Marino alle forze politiche: «Sediamoci attorno a un tavolo»

Il politico di lungo corso accoglie gli stimoli dell'arcivescovo Morrone e propone la via del dialogo

di Giuseppe Marino

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

L'appello di Monsignor Morrone, pubblicato su Gazzetta del sud del 3 ottobre, non può lasciarci indifferenti, richiamando tutti noi, cittadini, politici, aggregazioni sociali ad una seria assunzione di responsabilità collettiva.

L'Arcivescovo ci invita ad unire le forze migliori per il perseguimento del bene comune ed a mettere da parte le contrapposizioni e la politica delle vane promesse, per concentraci su proposte ed idee concrete.


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


Sarebbe auspicabile che le forze politiche e sociali si sedessero attorno ad un tavolo per elaborare un elenco di proposte su cui trovare un'intesa collettiva: infatti, come non possiamo essere tutti d'accordo sulla valorizzazione dell'Aeroporto e del Porto di Reggio? O sul contrasto alla criminalità organizzata ed all'affermazione della legalità? Come non possiamo trovarci uniti sull'idea di potenziare i servizi sociali e le politiche giovanili attraendo giovani laureati, studenti e start-up con agevolazioni fiscali? Scommetto che saremmo tutti d'accordo anche sul finanziare misure di sostegno alla famiglia, potenziando i servizi di supporto alla genitorialità, alle donne lavoratrici e le attività educative soprattutto nei quartieri periferici dove più alto è il rischio di emarginazione sociale.

Ed allora, perché non pensare di costruire tutti insieme, destra, sinistra, centro e terzo settore una proposta politica forte e condivisa per la città.
Perché non pensare ad uno “spazio civico” di incontro con le associazioni di categoria, con i sindacati e l'Università per provare ad utilizzare il PNRR per generare nuovo lavoro ed accompagnare l'inserimento lavorativo, uscendo da una logica di mero assistenzialismo che rischia di svilire la dignità dell'uomo?

La riflessione di monsignor Morrone dovrebbe provocare una reazione di maturità delle persone che hanno un ruolo istituzionale e sociale nella nostra città.ella responsabilità»

Nel rispetto della diversità di opinione politica, attraverso l'esercizio del dialogo costruttivo e del confronto serio sulle idee, e non sui proclami, potrebbe sperimentarsi un “Laboratorio del dialogo” con l'obiettivo di elaborare una piattaforma programmatica cittadina su cui tutte le forze, ed a tutti i livelli, possano dare un contributo (consiglieri comunali, assessori, sindaci, consiglieri metropolitani, regionali, parlamentari nazionali ed europei).

Così avvieremmo un percorso comunitario di crescita, nell'interesse esclusivo del bene comune, mettendo da parte logiche personalistiche, tanto che il raggiungimento di un obiettivo diventerebbe una vittoria per l'intera comunità e non di una parte politica.

Credo che l'invito del nostro Arcivescovo sia quello di mettere da parte la diffusa pratica della rivendicazione politica (io ho fatto questo, io ho ottenuto quest'altro), per elevarci tutti nella dimensione del Servizio al Bene comune ed alla Comunità.
Riuscire in ciò, o quanto meno provarci, sarebbe una grande dimostrazione di Amore per questo nostro territorio e la sua gente.

Articoli Correlati