28 anni di carcere per Paolo Romeo e 20 per Antonio Caridi. Sono le richieste avanzate dal procuratore di Reggio calabria Giovanni Bombardieri al termine della requisitoria nel processo Gotha contro la componente “riservata” che governerebbe la 'ndrangheta e capace di dettare gli indirizzi politici degli enti pubblici. Bombardieri, si legge in una nota dell’Ansa, oltre alla condanna dei due ex parlamentari ha chiesto anche quella, a 20 anni, per l'ex sottosegretario alla Regione Calabria Alberto Sarra.
Nel corso della requisitoria, iniziata nelle settimane scorse, il procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo e altri pm della Dda hanno ricostruito l'impianto accusatorio. Per l’accusa, l'ex parlamentare del Pdsi Paolo Romeo è ritenuto il "burattinaio" della politica reggina assieme all'avvocato Giorgio De Stefano, già condannato dalla Corte d'Appello al termine del processo celebrato con il rito abbreviato.
Anche Caridi e Sarra, secondo la Dda reggina, avrebbero fatto parte del direttorio della 'ndrangheta. Al termine della requisitoria, il procuratore Bombardieri e l'aggiunto Lombardo hanno chiesto che il Tribunale di Reggio Calabria, presieduto dal giudice Silvia Capone, riconosca la colpevolezza pure dell'ex presidente della Provincia Giuseppe Raffa. Per lui la richiesta è stata di 7 anni di carcere. «Questo processo è un processo alla 'ndrangheta quella più pericolosa, che si prende le istituzioni, che sottrae risorse riservate allo sviluppo. E' un processo fondamentale per quello che è stato e che sarà il destino di questa comunità» le parole in aula di Bombardieri.
«È una 'ndrangheta – aveva poco prima detto il procuratore aggiunto Lombardo - che deve gestire non il vantaggio immediato ma un vantaggio differito mascherandolo da tutela dell'interesse comune. È il sistema criminale che questo processo deve cancellare. Le condanne che noi oggi andremo a invocare riassumo quello che siamo riusciti a ricostruire».
L’accusa ha anche chiesto l’assoluzione di Vincenzo Amodeo, Domenico Aricò, Amedeo Canale, Maria Angela Marra, Teresa Munari, Domenico Nucera, Domenico Pietropaolo, Giovanni Pontari, Andrea Scordo e Rocco Zoccali.