Avvenire di Calabria

Oggi l'approfondimento su Tv 2000 all'interno del format "Avanti il prossimo" condotto da Piero Badaloni

Gratteri: «Gli ‘ndranghetisti erano considerati degli straccioni»

Redazione Web

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“Uno degli gli errori commessi dalla ‘ndrangheta è stata la strage di Duisburg nel 2007. E’ grazie a quella strage che i media si sono accorti della sua esistenza. E conseguentemente l’opinione pubblica e anche il potere centrale dello Stato hanno cominciato ad interessarsene”. Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, in un’intervista ad “Avanti il prossimo”, il talk show di “Tv2000” condotto da Piero Badaloni. L’intervista andrà in onda oggi, 10 maggio, alle 21.05, nel corso di una puntata dedicata al tema della mafia.
“Il peggiore nemico di Cosa Nostra è stato Totò Riina. E’ un folle che ha cercato di dettare l’agenda allo Stato, che ha reagito mettendo in campo uomini e mezzi sulla Sicilia. E così lo Stato colpevolmente, come la magistratura e in parte le forze dell’ordine, ha sottovalutato la ‘ndrangheta, facendola apparire sempre come la mafia stracciona con il cappello in mano. Con i soldi dei sequestri di persona, tra gli anni ’70 e ’80 – ha aggiunto Gratteri – la ‘ndrangheta ha avuto grande liquidità. Ha potuto inviare in Sud America, in particolare Colombia, Bolivia e Perù, alcuni broker per comprare cocaina al prezzo più basso. E con i soldi della cocaina sta comprando tutto ciò che è in vendita da Roma in su, conquistando i mercati d’Europa e degli Stati Uniti, dove ora vende la cocaina. Addirittura una delle cinque famiglie di Cosa Nostra ha chiesto alla ‘ndrangheta di poter entrare in questo business”. “Sul contrasto alle mafie in Europa è un dramma: non c’è la cultura del controllo del territorio, non c’è una legislazione che preveda il reato associativo e contrasti il traffico internazionale di stupefacenti. E non c’è assolutamente la percezione dell’esistenza delle mafie. Di conseguenza – ha aggiunto Gratteri – i Governi nazionali non intervengono per contrastare le mafie. Ciò che è accaduto in Europa con il terrorismo ‘domesticò non mi ha meravigliato. Quello che è successo a Bruxelles, Parigi e Londra non mi ha stupito perché è da decenni che ho rapporti con le polizie e le magistrature d’ Europa e America e conosco bene i limiti sul piano giudiziario ma anche su quello della cultura del controllo del territorio. In Belgio, ad esempio, è facile delinquere”. “Oggi – ha concluso il Procuratore di Catanzaro – tutte le forze sono state dirottate sul terrorismo. C’è dunque ancora meno contrasto alle mafie che stanno godendo della presenza del terrorismo in Europa. Non c’è assolutamente commistione tra la ‘ndrangheta, Cosa nostra e il terrorismo. I mafiosi non sono cosi’ stolti da farsi vedere vicino ai terroristi”.

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