
Tra misteri e verità negate: si riapre il caso De Grazia e delle navi dei veleni
Riaperto il caso delle “navi a perdere” grazie a nuovi fondi e a un’inchiesta giornalistica che riaccende interrogativi mai risolti.
Poteva e doveva essere il “biglietto da visita” della Città per quanti, giungendo in treno, entravano nel territorio dei Bronzi di Riace. Un evidente documento monumentale della storia millenaria di Reggio Calabria, figlia delle contaminazioni storiografiche che la rendono unica. Ci stiamo riferendo ai reperti archeologici, probabilmente una necropoli romana, ritrovati a Piazza Garibaldi in occasione dei lavori per la costruzione dei parcheggi sotterranei dinnanzi alla stazione centrale di Reggio Calabria.
Nell’immediato ritrovamento si alzò un vespaio di polemiche, ma – come spesso accade – col passare del tempo il tema si è affievolito e quegli scavi sono rimasti del tutto abbandonati a sé stessi. Vittime della negligenza e dell’incuria. Così il famoso “biglietto da visita” si è trasformato nell’ennesimo cantiere aperto che è immobile in virtù di un arduo contenzioso tra la ditta aggiudicatrice dei lavori per il parcheggio sotterraneo, il Comune di Reggio Calabria e la Soprintendenza per i Beni Archelogici. Un inghippo nel macchinosissimo sistema burocratico che non è stato sufficientemente “oleato” dalla volontà politica.
Sembra che degli scavi di Piazza Garibaldi non interessino più a nessuno tra i palazzi istituzionali, seppur sin dalla prima ora si erano moltiplicate le candidature di archeologi di tutta Europa per avviare una campagna di ricerca in un territorio che è considerato una vera e propria miniera storica. Reggio, città delle contaminazioni? Nel penultimo numero de L’Avvenire di Calabria, uscito domenica scorsa (15 aprile 2018) poneva l’accento su questa peculiarità, come fattore di sviluppo reale per un territorio a cui manca una vision chiara per il futuro. Se, però, il punto di partenza è il contenzioso immobilizzante di Piazza Garibaldi, c’è un concreto rischio di veder naufragare questa ipotesi che è fortemente connaturata nella storia genetica della città calabrese.
Aggiornamento. La denuncia di Casapound: «Assurda la scelta di interrare gli scavi di Piazza Garibaldi»
Fonte foto: web/simone pizzi
Riaperto il caso delle “navi a perdere” grazie a nuovi fondi e a un’inchiesta giornalistica che riaccende interrogativi mai risolti.
Domani, domenica 27 aprile, torna in edicola e in parrocchia Avvenire di Calabria con un
Lo spettacolo è prodotto da Calabria dietro le quinte, in collaborazione con la compagnia Blu