Avvenire di Calabria

Ha relazionato il professor Tito Lucrezio Rizzo, titolare dell'Organo centrale di Sicurezza

Il Cis ha promosso un incontro sulla criminalità informatica

Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Il Centro Internazionale Scrittori della Calabria, nello spazio del Chiostro San Giorgio al Corso – Reggio Calabria, ha promosso l’incontro dal titolo “Le sfide della criminalità informatica”. Ha relazionato il Prof. Tito Lucrezio Rizzo, Consigliere titolare dell’Organo centrale di Sicurezza Segretariato generale della Presidenza della Repubblica, componente del Comitato Scientifico del CIS. Il prof. Rizzo ha esordito dicendo che quando si parla del mondo “virtuale” non dobbiamo pensare ad una realtà dell’avvenire o a qualcosa che, essendo impalpabile, appartiene all’immaginazione, bensì a dei beni incorporati che – come tutte le opere di ingegno – possono essere recepiti dall’intelligenza. La diffusione della rete web ha inciso sulle relazioni umane, sulle modalità delle transizioni bancarie, sulle relazioni tra cittadini e Pubblica Amministrazione, sugli acquisti, sulla mobilità delle persone e ha semplificato la vita, creando delle opportunità comunicative precedentemente impensabili in tutti i campi. La rete è eticamente neutra: non è né un bene né un male, ma può divenire strumento di civiltà o di regressione in base all’uso che se ne fa, come l’energia nucleare può servire per riscaldare, per curare o per distruggere. La creazione della posta elettronica ha realizzato una rivoluzione copernicana nella comunicazione, grazie alla istantaneità della trasmissione. C’è però il rovescio della medaglia: ogni soggetto nel momento in cui effettua un pagamento con carta di credito, usa il cellulare, transita in autostrada con il telepass, fa una ricerca su Internet, fornisce informazioni sensibili su se stesso. Le video camere di sorveglianza, i droni, il sistema google map per il monitoraggio delle strade, strumenti oggi irrinunciabili per la sicurezza collettiva sono difficilmente compatibili con qualsivoglia pur regolamentata tutela della privacy. Un attacco cibernetico può riuscire a mettere in ginocchio un intero paese, colpendone le infrastrutture ed il sistema economico. Il prof. Rizzo ha concluso la sua relazione sostenendo che una buona notizia viene dalle frontiere dell’intelligenza artificiale applicata al cyber sicurezza, in modo da poter reagire a degli attacchi e bloccare sul nascere nuove minacce. Si tratta di un recente progetto elaborato da una società americana che sfruttando la matematica probalistica consente di rispondere automaticamente a gravi minacce, attivando un contrattacco, come se si trattasse di “un anticorpo digitale” capace di neutralizzare qualsiasi crimine informatico.

 

Articoli Correlati